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domenica 27 novembre 2016

SHAKESPEARE TRADITO

 
COME VI PIACE di William SHAKESPEARE

Mi ha fatto veramente male vedere quanti giovani studenti, probabilmente sollecitati dai loro professori, sono venuti a vedere al Teatro Toselli di Cuneo la commedia “come vi piace” titolo di per sè attraente e in più portante come autore l’altisonante nome di Wiliam Shakespeare.   Non conosco il loro giudizio sulla rappresentazione ma per me il teatro di  W. S.  in tale occasione non l’hanno visto, neanche da lontano. Giungo a dire che lo spettacolo del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale (sic!) è stato diseducativo proprio per la comprensione dell’immenso teatro shakesperiano. 
Secondo me "Come vi piace", la più bella commedia pastorale dell’epoca elisabettiana.  una commedia perfettamente costruita dal grande Bardo , fresca, veloce, che segue la moda pastorale è stata bistratta dal regista ”adattore” Leo Muscato,  che l’ ha trasformata in una buffonata, non veloce ma traballante,  con la castrazione del testo sempre immaginifico di S. e forza portante del suo teatro.   Va bene che siamo in un periodo storico in cui mancano testi teatrali di contenuto e forma valorizzanti gli attori e soddisfacenti il pubblico ma non è lecito mettere in scena il teatro classico (e S. è il classico per eccellenza) e violentarlo nello spirito (il testo) e nell’azione (ambiente e personaggi).  Va bene che è S. stesso, per bocca della attrice Rosalynd, ad offrire generosamente al pubblico la sua commedia “come  vi piace”, “come volete”, “come vi va”, ma un senso alla fatica degli attori ed alla pazienza degli spettatori bisogna pur darlo ed io non l’ho colto.  Naturalmente i cuneesi hanno applaudito, poco e tiepidamente in verità.  – Io un tale spettacolo (contrariamente a quanto ho lodato il primo della stagione ) lo
                                                                                                      FISCHIO NO 9 VOLTE. 

LA MOSTRA DELL' OPERA DI EGO E DADA BIANCHI A PALAZZO SAMONE DI CUNEO

 
         Fare di Ego Bianchi una icona del mondo cattolico cuneese è stata una operazione riuscitissima ma per me discutibile e sospetta .  Dopo un lungo silenzio che ha inizio dalla morte della moglie Dada, è in corso una renaissance di Ego Bianchi.  Una mostra a Mondovì, due a Cuneo, tutte curate da E. Perotto insegnante del Liceo artistico E. Bianchi e diventato il suo massimo esperto anche perché ha curato oltre i cataloghi delle mostre (bellissimo quello della Galleria Skema5) la pubblicazione (voluta dall’appassionato d’arte Arese) del  famoso diario artistico di Ego, etc. 
  Ma - pura novità - di carattere che direi artistico-ideologico è stata una mostra riuscitissima e frequentatissima  a Palazzo Samone ispirata dal carteggio Ego-Dada pubblicato dalla prof.ssa Marita Rosa e fortemente sostenuta dal settimanale diocesano LA GUIDA. Sono andati a scovare un lontano parente di Ego e l'hanno portato a inaugurare la mostra. Vedi il caso era Enzo Bianchi l'abate del Monastero di Bose predicatore e giornalista cattolico indefesso. Ecco il motivo del mio sospetto: non è che il locale mondo cattolico vuole mettere le mani anche sull'attività dell'arte laica locale. Che si faccia un museo diocesano finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che si ricuperi una ex chiesa come S.Francesco, monumento bellissimo della storia di Cuneo, mi sta bene. Non mi sta bene che nel bellissimo storico spazio dell'ex chiesa sia stato posto, incombente e condizionante l'uso un enorme crocefisso moderno).  Mi insospettisce quindi  l'attenzione a pittori e scultori di Cuneo e provincia che dedica loro la Guida (cioè il portavoce ufficiale del mondo cattolico cuneese ) organizzando - proprio in S. Francesco - prima una grandiosa mostra di beneficenza con un seguito di pubblicazioni delle  biografie degli artisti esposti e benefacenti, ed ora progettado altre mostre del genere in tutta la provincia. 
Perché? Siamo tornati ai papi e cardinali protettori delle arti ? Per ora mi interrogo su questi fatti perlomeno sospetti,  e temo che il fenomeno di questa "arte" ingaggiata  dalla intellighenzia cattolica locale rivelerà quanto prima la sua natura inclusiva . Vorrei essere smentito, ma....  Sui fischi concludo:                                                                  SULLA MOSTRA FISCHIO  SI  8 VOLTE

                                                     ANTONIO SARTORIS                                                           

domenica 20 novembre 2016

SCRITTORI conosciuti IN CITTA' - 2016


      Nel complesso i miei FISCHI sugli "Scittori in città" da me conosciuti (per mia necessitata scelta) sono tutti  POSITIVI-
MASSIMO CACCIARI all'inaugurazione di Mercoledì 16 nov. Un innegabile acutezza di pensiero in un carattere eternamente scontento e talora catastrofico -  FISCHIO 7
MASSIMO SALVADORI  in "la democrazia tra mito e realtà" -  Giovedì 17 nov.  Straordinaria chiarezza di pensiero e di esposizione che ben conoscevo, ma mancanza di risposta agli interrogativi che la democrazia propone oggi come ieri: meglio preferire i vantaggi del "decisionismo"o i timori del dispotismo - FISCHIO 7
VITTORINO ANDREOLI in "smontare e rimontare il mondo" . Venerdì 18 Nov.  Una carrellata autobiografica di esperienze e considerazioni interessanti ma molto scontate.  FISCHIO 5
MICHELA MURGIA  e I GIOVANI COMPOSITORI DEL CONSERVATORIO , Venerdì 18 Nov  La Murgia, bella voce e simpatica persona non è stata sufficiente a rendere comprensibile un  mediocre monologo di Claudio Magris, anche perchè la dizione è stata spezzata dagli interventi esecutivi delle musiche non dall' Orfeo ed Euridice di Gluck  (forse adatte al tema del monologo) ma da composizioni che mi hanno suggerito  l'eco rumoroso della Suite (peraltro piacevolissima) sui temi della Carmen di  Rodion Schedrin  recentemente  eseguita  proprio  dagli allievi del "Ghedini"  . Il tutto con un risultato - per me -  soporifero.   FISCHIO 4
PAUL GINSBORG e SERGIO LABATE - sabato 19 Nov. - in "la nostra politica" dove l'esaltazione della "passione politica" ed il loro invito ai giovani a praticarla nuovamente come fecero tanti movimenti di un recente passato in breve spentisi nel nulla,  mi ha indotto a far presente che la mancanza della conquista del potere estingue per frustrazione anche la più calda passione. Nessuna risposta concreta  dagli illustri autori.     FISCHIO 3
ELVIO FASSONE e PAOLO BORGNA - sabato 19 Nov. -  l'uno autore e l'altro ottimo commentatore di "ricrearsi una vita dentro": persuasivo ed anche emozionante racconto della trentennale corrispondenza di un giudice (Fassone) con un egastolano da lui stesso condannato.  Gli spunti umani e giuridici sul tema dell'ergastolo (fine pena mai) sul principio costituzionale della rieducazione del condannato e sopratutto dell'evoluzione dell'uomo (di qualunque uomo) nel tempo, sono stati interessantissimi. L'incontro con questi autori e con questi temi mi è apparso esempio dell'utilità di un festival letterario che serve a comunicare ed accrescere la cultura di una comunità.  FISCHIO 9
MASSIMO CIRRI  ha scritto e presentato "il figlio del Migliore" - Venerdì 19 Nov. -che ha come soggetto la storia dello sventurato figlio di Palmiro Togliatti, vissuto e morto in manicomio-  Domanda : perchè non ha scritto un libro sul figlio di Giovanni Pautasso ? . Forse ci avrebbe detto qualcosa di più.  FISCHIO  2
GIANMARIA TESTA: ricordo - Venerdì 19 nov. -  del "nostro" cantautore recentemente scomparso.
Forse si poteva fare di più.  FISCHIO 5
OLIVIERO TOSCANI - domenica 20 nov, - ha presentato il suo libro "Dire fare baciare. La creatività è dall'altra parte del vento". L'ha fatto praticamente da solo, perchè  chi avrebbe dovuto dialogare con lui e trarne le scintille che ben conosciamo , è  da ignorare. Tuttavia Toscani è riuscito essere un vero dadaista vivente, il cui fine è sopratutto il far stupire. . Pensate che avendogli io chiesto qualche suggerimento per valorizzare la "rassegna delle vetrine di Cuneo" che la Fondazione Casa Delfino, da me presieduta,  promuove in Cuneo da tre anni, egli mi ha dato il consiglio di far sfondare-distruggere le vetrine ed "allora si che andranno a vederle" ha concluso !  Dato il poco interesse dimostrato dal pubblico e dagli stessi commercianti alla valorizzazione delle vetrine di Cuneo nella cornice, unica, dei suoi portici,  forse  non gli dò  del tutto torto  !   FISCHIO 5
PIERGIORGIO ODIFREDDI - domenica 20 nov - ha presentato un vero manifesto di intelligenza laica: il "dizionario della stupidità". Dell'altro intervenuto PIERSANDRO PALLAVICINI ("la chimica della bellezza")  e del mentore Andrea VICO non mi interesso.  Alla mia domanda (che dovrebbe essere di ogni operatore culturale) : "stupidi si nasce o si diventa ?" (e quindi se si diventa stupidi e non lo si è in modo costituzionale, c'è una speranza di miglioramento, proprio attraverso l'acculturamento ) lui se l'è cavata dicendo che stupidi non lo si è sempre ed in tutte le materie. E' vero :  ma certo, consultando il suo dizionario della stupidità,  di questa zavorra dell'agire umano la quantità e diffusione appare enorme.      FISCHIO  9
SCRITTORI IN CITTA' si è concluso, almeno per me  -domenica 20 nov. -,  veramente in bellezza con uno spettacolo al Teatro Toselli di GEK TESSARO - "Il cuore di Chisciotte". Uno spettacolo visionario e poetico in cui la  capacità tecnica e creativa di questo straordinario disegnatore in collaborazione con Nella Marazzini. Deve essere sua la scelta delle musiche assolutamente adeguate per accompagnare i disegni di Tessaro  fra l'altro realizzati dal vivo.  Un finale degno della più ovvia interpretazione del titolo degli "Scrittori in città di Cuneo 2016": RICREAZIONE .         FISCHIO 10




lunedì 31 ottobre 2016

TANTA BUONA VOLONTA' (FOLKESTRA & FOLKORO)

La sera del 14 Ottobre 2016 al Teatro Toselli di Cuneo con il patrocinio della neofondazione Gardinali e del Conservatorio Musicale G. Ghedini di Cuneo è stata presentata la Folkestra e il Folkoro all'insegna di "giovani, tradizione e crossover". Dirò subito che l'orchestra di "giovani" ne presentava tanti: che tutti  suonassero sotto la direzione di Simone Bottasso (solista anche di organetto) non sono sicuro. Insieme a Bottasso l'altro solista era il fratello Nicolò Bottasso (violino) entrambi ex allievi del nostro Conservatorio e quindi premiati con la "castagna d'oro".  Quanto alle "tradizioni" (musiche occitane, provenzali ed altre a dette tradizioni indicativamente ispirate),  io ne ho sentito solo un lontano flebile  profumo .  Rispetto i patrocinatori,  ma non basta la buona volontà.   A.S.

                                                                                                              4 (QUATTRO)  FISCHI NO


DOV'E' CUNEO GOTICA ?

Già fin dalla prima edizione (mi pare nel 2014) mi ero posta la domanda ma dov'è "Cuneo Gotica" ? Era il nome di un progetto patrocinato e riccamente sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo allora presieduta dal Dott. Ezio Falco che si esprimeva in mostre nella sontuosa cornice del nostro bel S. Francesco di Cuneo.  Partendo del significato estensivo che la mini-Treccani attribuisce all'aggettivo gotico pensavo di trovarmi dinnanzi a qualcosa di germanico, tedesco, quasi barbarico.  Ma dove vi è in Cuneo qualcosa di simile ?  Per quanto mi ricordi i curatori guidati dal Prof. Ezio Biffi Gentili avevano messo insieme oggetti, manoscritti e fotografie che di "barbarico" avevano ben poco per non dire nulla.  A quanto mi risulta, a parte il falso gotico/rinascimentale  del Castello del Roccolo di Busca  la provincia di Cuneo è ricca di monumenti romanici non gotici.   La conferma della inconsistenza di una operazione di valorizzazione del "gotico" nel cuneese mi è apparsa confermata nella terza mostra del progetto definito  il "cul/leo" (sic!) gotico che si è aperta il 24 Sett. 2016 e si chiuderà il 27 Novembre 2016. La mostra è bella e interessante e ben strutturata  anche perchè valorizza,  con vere proprie scenografie teatrali  le sette cappelle che si aprono di fianco alla navata di destra di S. Francesco . 
Ma di gotico non ha proprio nulla ed infatti è intitolata"Artieri Fantastici - Capolavori d'artedesign".
Il gotico a Cuneo è finito ma in verità non è neanche incominciato e non so a chi possa essere mancante.                                 A.S.

                                                                                           8 FISCHI NO PER IL PROGETTO
                                                                                           8 FISCHI SI PER LA MOSTRA

domenica 23 ottobre 2016

INAUGURATA LA STAGIONE TEATRALE 2016-2017 A CUNEO

E' l'una di notte di lunedì 24 ott. 2016 e sono appena tornato a casa dopo aver assistito al primo spettacolo della stagione teatrale al Teatro Toselli di Cuneo.  E' stato rappresentato il testo "Qualcuno volò sul nido del cuculo" che è la riduzione teatrale della sceneggiatura di un famoso film degli anni settanta premiato in America da 5 Oscar anche per la strepitosa interpretazione di Jack Nicholson e giunto nelle nostre sale cinematografice con lo stesso titolo dello spettacolo messo in scena, con talento registico, da Alessandro Gassman.  La vicenda si svolge in un ospedale psichiatrico dominato da una suora-infermiera sadica come una sorvegliante di un lager nazista e tutte soperchierie e violenze che i malati psichiatrici ivi subiscono si svolgono sotto la protezione (si fa per dire) di una statua dell' "Immacolata concezione" con tanto di corona illuminata in testa.  Rappresentare cosa poteva avvenire (con tanto di elettroscok e lobotomie)  anche in un manicomio italiano prima delle leggi Basaglia fa inorridire.  Se poi ci aggiungete il suicidio praticato da  un personaggio, la lobotomia che incretinisce un altro e quindi l'eutanasia praticata sull'infelice da un altro ancora, ed infine  la Madonna (simbolo di una divinità sorda ed inerte davanti al dolore umano)  che viene fatta volare giù da una finestra,  mi consentirete di stupirmi ma anche di rallegrarmi,  che questo volo sia avvenuto su un nido silente e un po' bigotto come Cuneo.  Molti gli applausi ed ho anche sentito un fischio, penso proprio di approvazione.
                                                                                  ANCH'IO FISCHIO  SI'  OTTO VOLTE



 

venerdì 23 settembre 2016

PROVENZALI NOSTRANI

         Faccio seguito a quanto ho scritto a proposito del libro "Settecento anni di rivolte occitane" per confermare che lo stesso è stato presentato - come era stato programmato - nel teatro M.G. Ghedini di Villa Torre Acceglio (sede estiva della Fondazione Casa Delfino) la sera di giovedì 15 Sett. 2016.
 Nonostante l'impegno dei giovani organizzatori (fra cui spiccava il sempre generoso, d'animo e di mente,  il cuneese Guido Manteli) nonostante una gustosissima merenda sinoira (gratis) non c'era molta gente.   Per me la cosa è apparsa incredibile perchè di tutti coloro che in provincia di Cuneo si professano filo-provenzali,  parlano la lingua d'oc pretendono le indicazioni dei luoghi in doppia lingua (come i tedeschi del sud-Tirolo)  e ballano la courenta, non ce n'era uno.   Ho cercato di farmene una ragione e sono giunto alla conclusione che l'aspetto politico delle rivolte occitano/provenzali, di cui il libro presentato era chiaramente intriso,  alle tante grandi e piccole organizzazioni se-dicenti provenzali,  non importava nulla.  La giustificazione della loro esistenza, sostenuta anche da un notevole successo popolare ed istituzionale (vedi la Famiglia Arneodo di Santo Lucio di Comboscuro) si è manifestata sopratutto nella cura dell'aspetto folkloristico (musiche, canti, balli, costumi). Il tentativo culturale di formare un vocabolario della lingua provenzale è miseramente fallito anzi ha avuto anche uno strascico giudiziario.  Contro questa mancanza di sensibilità politica per le nobili battaglie che ancora oggi le vere popolazioni occitane combattono per sostenere la loro autonomia nella tutela delle loro terre (vedi il problema della TAV)  e delle loro tradizioni io                                                                                                                 FISCHIO 4 VOLTE NEGATIVO

lunedì 12 settembre 2016

GREEN PARK FESTIVAL

                 
        Ho partecipato al Green Park , un festival  svoltosi nel Parco fluviale di Cuneo il 3 - 4 settembre  2016. Un festival organizzato da giovani  (Marta, Alice , Marco ed altri) con tanta buona volontà, pochi mezzi ed avente come temi di base importanti : ambiente, lavoro, laboratori, concerti, dibattiti. Ho accettato con piacere l'invito a presentare due conferenze tenute nella "casa del fiume" che ho scoperto essere un confortevole ed efficente centro della vita del parco. La prima conferenza fu tenuta da Pietro Zucchetti fondatore dell'Istituto italiano di Permacultura, ed aveva come tema : "la foresta edibile , centro di fertilità a Cuneo". Si è parlato in sostanza della attività del gruppo "Z  di ZAPPA" che ha realizzanto in città (quartiere Donatello)  uno spazio verde, coltivato con alberi e orto, ricuperando terreno abbandonato e con risultati antropologici aggregativi veramente soddisfacenti. La seconda conferenza venne tenuta da Roberto Schellino che presentando il suo libro "Mille contadini" ha proposto tante domande e sue risposte sopratutto sul nostro irrisolto problema dell'abbandono della montagna.  Il discorso sulla agricoltura, vera natura delle nostre terre, è proseguito  con Attilio Iannello , storico,  che ha parlato della lunga vita del  Comizio Agrario di Mondovi".  In serata si è svolto anche l'incontro con il dott. Mario Frusi (ed altri collaboratori) che ha trattato il tema "agricoltura e salute".  In conclusione una festival di piacevoli momenti per il corpo (anche per la cena con il " galletto alla spada"), ma anche della mente.  Naturalmente la "città" non se nè quasi accorta.        Io , Antonio Sartoris, cittadino di Cuneo
                                                                                       FISCHIO 9 VOLTE POSITIVO
  

giovedì 8 settembre 2016

A PROPOSITO DI OCCITANIA



Il libro di cui ho fatto gli elogi:  "SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE", sarà presentato dall'editore a Villa Torre Acceglio (Fraz. Madonna delle Grazie - Cuneo) sede estiva  della Fondazione Casa Delfino, GIOVEDI' 15 Sett. 2016 ore 20,30. La presentazione sarà preceduta (ore 18.30) da una "merenda sinoira" a modo degli occitani d'oggi. Quale presidente della Fondazione sono  molto lieto che siano ricordate antiche e moderne battaglie sacrosantamente giuste. 
ANTONIO


martedì 23 agosto 2016

SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE (libro)



SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE


         Per fare subito un esempio su quanto dicevo su LIBRI, MOSTRE D’ARTE E CONCERTI propongo un libro che mi è stato regalato da un giovane amico mio che qualifico come “generoso ribelle”: Guido Mantelli. Il libro è di Gerard de Sède – SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE – Ed. Tabor - Torino – posta@dieslibri.it - 2016 € 12,00 -.  L’Occitania (di cui fa parte la Provenza) è innanzi tutto l’area di diffusione della lingua d’oc, parlata a sud della Loira, dalle Alpi ai Pirenei e dall’Atlantico al Mediterraneo. Ma è anche il luogo di una originale civiltà che al suo apogeo, nel XII e XIII secolo, fu aggredita e sconfitta in una guerra di conquista passata alla storia come la crociata contro i catari. Da allora, per settecento anni, gli occitani non hanno mai smesso di ribellarsi e di difendere loro libertà ed identità contro il centralismo dello Stato sorretto dal potere ecclesiastico.  Le rivolte dei tuchini, dei croquants, le guerre dei camisards e delle demoiselles, le Comuni di Marsiglia e Narbonne, la sollevazione dei vignaioli del 1907, l’insurrezione del Larzac …sono solo alcuni episodi di questa  lotta misconosciuta o deliberatamente cancellata. Non sono infatti ricordo e insegnamento di questa terribile lotta  le varie espressioni folkloristiche che portano il nome di occitane o provenzali.
         Con una descrizione storica accurata, documentatissima ed insieme esposta con una scrittura scorrevole ed avvincente, l’autore Gerard de Sède  in questo libro tradotto da un collettivo di  volenterosi giovani appassionati, ha – secondo me – evidenziato  la comune ideologia che lega anche storicamente i vari movimenti di resistenza e rivolta di cui è stata testimone l’Occitania.  Questa ideologia fatta sostanzialmente di aspirazione alle libertà ed alla uguaglianza delle condizioni, e che ha ispirato chi ha combattuto contro la prepotenza del potere statuale ed ecclesiastico ed ha rivendicato - anche con la lotta armata - eguali diritti inalienabili tra i quali la vita, la libertà ed il perseguimento della felicità, mi ha convinto sulla intrinseca bontà e sul valore pedagogico di questo libro per cui concludo

FISCHIO SI' 9 VOLTE
                                                                                                                          


Cuneo 24 Agosto 2016                               Antonio Sartoris



PARLIAMO DI LIBRI, MOSTRE D'ARTE E CONCERTI (premesse)

PARLIAMO DI LIBRI,  MOSTRE D’ARTE E CONCERTI.


        Nella nostra piccola città di Cuneo si presentano molti libri: alla Libreria l’Ippogrifo di C.so Nizza, alla Fondazione Casa Delfino in C.so Nizza, n. 2, talora in altri luoghi, e soprattutto nell’evento autunnale di “Scrittori in città”.  C’è da sperare che i libri siano letti.  Ma presentare e anche leggere libri non vuol dire discuterne: non ho mai sentito in una presentazione qualcuno dire che il libro è brutto o ha questo o quel difetto . Ho cercato di farlo io presentando/discutendo di libri a Casa Delfino. Qualcosa di simile mi risulta avvenga  nelle periodiche sedute  del circolo “Lettori per passione” organizzato dalla Prof. Rosanna Tomatis che si ritrova mensilmente al caffè Beltramo di Piazza Galimberti.   a cui, di solito, non partecipo perché mi piace discutere ma non polemizzare. Vi sono poi rubriche di presentazione libri sui giornali locali: LA GUIDA, le pagine cuneesi de LA STAMPA, CUNEO 7, LA BISALTA dove il fine è soprattutto quello di pubblicizzare il libro “amico”:  si tace degli altri.

         Sulle mostre d’arte vengono fatte le debite pubblicità sui giornali e sui manifesti nonché nelle presentazioni nei cataloghi più o meno ricchi ed eleganti, tutte ovviamente positive quando non osannanti gli artisti espositori ma quella non è una vera “critica” d’arte (anche perché spesso non obiettiva ed oscura) con il risultato che una mostra vale l’altra e dopo la loro conclusione nessuno se ne ricorda  più.  La sensibilità artistica   del pubblico non viene incrementata in alcun modo.

         Sui numerosissimi concerti di varia musica si può fare lo stesso discorso. Dopo aver ascoltato tanta musica classica e non, il pubblico è veramente appassionato ad essa ?
        
         Sulle occasioni offerte da questi importanti strumenti culturali, peraltro non unici (vi è il cinema, la televisione, internet) vorrei provare  a proporre i miei motivati giudizi critici, in questa mia rubrica IL FISCHIETTO.  Anche i libri, le opere d’arte e i concerto  meritano un fischio, positivo o negativo.  Premetto che non mi voglio attribuire nessuna particolare competenza nelle materie che vado a trattare  e quindi il mio giudizio è puramente quello dell’uomo qualunque che si esprime in base alla propria cultura, alle proprie idee, al proprio gusto. Poiché questo straordinario mezzo di comunicazione consente a tutti di far conoscere il proprio pensiero, ovviamente a chi vuole conoscerlo, io lo faccio.   

A.S.

sabato 30 luglio 2016

E LE FIACCOLE DELLA "LIBERAZIONE" ? (evento politico)


         
          Già sono stato amaramente deluso quando, partecipando alla  veglia partigiana della vigilia della festa di Liberazione, non ho più visto le tradizionali fiaccole. Ma sono oggi indignato nell’apprendere da LA STAMPA di stamattina (domenica 25 aprile 2016) che “quest’anno il Comune ha deciso di non accendere le tradizionali fiaccole”.   
       Non si dice il motivo di una decisione così assurda tale da non giustificare il ringraziamento della voce dell’Anpi al “caro sindaco Borgna”,  ma sta di fatto che la rinuncia al  rito simbolico delle “fiamme del ricordo” mi persuade ancora una volta di più che la spiritualità cuneese è in netta perdita nei confronti della sua crescente apatia.


FISCHIO NO dieci volte
                                                                                                             ANTONIO SARTORIS
                                                             



(Pubblicato – in parte – da LA STAMPA ed. Cuneo)  


AUDITORIUM DI SAN FRANCESCO, OPERATORE LIRICO (musica)




Debbo ammettere che ho sempre avuto una certa diffidenza nei confronti dell’esecuzione delle opere liriche in provincia. Cantanti esordienti o sfiatati, scenografie penose, in genere niente regie, orchestre e cori raccogliticci. Insomma agli  appassionati della  lirica (e ce e sono tanti in provincia) molto meglio pagarsi un pulman o prendere il treno per andare al Regio di Torino o al Carlo Felice di Genova o alla Scala di Milano,  che quelli sì che sono teatri d’Opera. 
Invece, sorpresa! a Cuneo è stata rappresentata la Tosca in S. Francesco la nota ex chiesa medioevale splendidamente restaurata, e bisogna riconoscere che il suo apporto ha reso possibile una rappresentazione lirica veramente dignitosa anzi, direi di più, una rappresentazione innovativa di un capolavoro la cui prima esecuzione risale al 14 genn. 1900 e rappresentata continuamente in tutto il mondo.  A Cuneo la discussa acustica naturale e non corretta di una chiesa di grandi proporzioni, dalle alte volte,  ha smaltato i suoni dell’orchestra senza impastarli,  esaltato la potenza vocale dei cantanti (specie  del tenore) anche se non se n’è capita una parola (cosa abbastanza consueta con la parola cantata), ha consentito una regia sobria, anche nelle luci, peraltro sorretta dalla maestosità di San Francesco. Il risultato – con la partecipazione di S. Francesco - è stato uno spettacolo che ha premiato gli organizzatori ha soddisfatto il numeroso pubblico, giustamente prodigo di applausi, ed in parte ha smentito la mia diffidenza.
                                           
ANTONIO SARTORIS (Melos)
                                          (FISCHIO SI’ sette volte) 

Cuneo 8 Gennaio 2016

(Pubblicato nella rubrica “Lettere dei lettori” della edizione cuneese de LA STAMPA”
                         


L'OMBRA DELL'ILLUMINATA (evento)

       
     L'OMBRA DELL'ILLUMINATA

          A  Via Roma glielo avevano promesso papà Federico Borgna e mamma Alessandro Spedale : “quando avremo i soldi Ti faremo una grande festa”.
        Ed i soldi finalmente arrivarono  da quello zio che era emigrato a Bruxelles tanti anni fa e non tutti ne parlavano bene.  Ed allora sì che papà e mamma si diedero da fare . Per prima cosa per Via Roma un  bel vestito nuovo, il più bello possibile alla loro bambina finora in verità un po’ trascurata .   E’ ringiovanita dissero tutti e quanto è bella.  Ricominciarono a frequentarla: i proprietari di bar ed alberghi a donarle  dehors sempre più grandi (in verità non tutti  eleganti come Lei meritava)  e la gente veniva a vederla. Si accorsero che sul suo viso restaurato apparivano strutture e colori nuovi da seconda giovinezza.   Le tolsero di torno le automobili e gli autobus come si cacciano con il flit  le mosche ed i mosconi.   Poi venne il solito consigliere di famiglia a suggerire io faccio la mia festa perchè non la facciamo insieme  anche alla Vostra  dedicata a Via Roma ? E così fu fatto .  
         I cuneesi sono tranquilli e modesti ma quando si mettono in testa di far qualcosa  lo fanno alla grande.  Vi ricordate la festa per il giro di Francia o il concerto  per Finardi, o come si chiamava ?    I soldi, tanti soldi  ? ma per queste cose i soldi si trovano sempre : c’è la nonna fondatrice che con i risparmi  dei nostri vecchi  vede e provvede.
       Cosa fare per far festa?  Non so chi sia che ebbe l’idea ma certamente era uno che aveva visto, magari in video, Piedigrotta o le feste del meridione intorno alle statue religiose omaggiate di biglietti  di banca. Così nella bella platea della primigenia piazza quale era ed è tornata ad essere Via Roma è stato costruito un grande castello illuminato dove possa arrivare e essere onorata una pia castellana. E perchè la festa sia festa si mangerà e si berrà come sempre , e così sia. E' stata "L'ILLUMINATA".
       Finalmente venne il gran giorno: i cuneesi erano stati avvisati da settimane  e tutti, o quasi tutti erano nella grande piazza insieme a non pochi cittadini delle città vicine, quando il grande castello si accese e tutti rimasero a bocca aperta !
       Ma  dietro le mura del castello nascosta ed invisibile come si racconta lo fossero i cuneesi chiusi nella cantine quando veniva il re perchè  con il loro gozzo erano impresentabili, si sentiva  una voce, una voce giovanile ma  soffocata che diceva : “ Anche se non mi vedete Via Roma sono io ! “      

Cuneo, luglio 2015 

               ANTONIO SARTORIS 
                                                       
    (FISCHIO NO - tre volte)


(pubblicata dalla pagina cuneese de LA STAMPA Luglio 2015 )



martedì 26 luglio 2016

L'ILLUMINATA SENZA "LUMI" (evento)


  L' ILLUMINATA SENZA "LUMI"

Scorrendo il vasto programma di “Cuneo Illuminata 2016” (la seconda edizione) quasi non trovavo l’indicazione della “processione della Madonna del Carmine”.  Invece ecco qui l’annuncio : “Venerdì 15 Luglio alle 20,30 dalle 18 alle 24 in piazza Foro Boario – Illuminata Street Food “ (cioè si mangia e si beve) e “alle 20,30 solenne processione della Madonna del Carmine etc.etc.”. Ecco la nuova formula del fantasioso e attivissimo Don G. : far festa per alcune notti con migliaia e migliaia di persone in strada con Via Roma illuminata a giorno, e poi coinvolgere la città in una classica processione cattolica fatta di salmodianti confraternite, statue mobili, ed anche rustici flabelli, il tutto con la banda in testa e le Autorità in parata come ancora s’usa sopratutto al sud, alla faccia della laicità dello Stato. Meno male che ci sarà  risparmiato l’inchino mafioso, per quanto, anche a Cuneo e da tempo, tutto quel che conta è inchinato .         Tutt’intorno a questo evento sacro, prima e dopo, una miriade di eventi festaioli tutti allo scopo di intrattenimento.  E bravo Don. G. : un bel misto di sacro e profano,  perchè , quello che conta,  è attirare  a Cuneo tanta gente.
       Cuneo fuori si illuminerà di lampadine, ma dentro alla gente, oltre allo stupore, cosa rimarrà ? Dove sono i veri lumi della coscienza e dell’intelligenza ?   “Sapere aude” (diceva Kant) cioè “osa sapere”.   La processione quindi si farà e tutti i salmi finiranno nella gloria della tavola, e chi potrà pagare mangerà,  nella strada .
       Una tavolata lunga come tutta Via Roma, centinaia e centinaia di coperti, impegnati tutti i ristoranti di Cuneo: bisogna  accontentare tutti.  Da un’ altra parte i giovani a stordirsi con la birra e con il tum tum della musica rock. 
       A questo punto distolgo gli occhi da questo pandemonio senza senso ed ho una visione .
        Vedo tanti bambini festanti intorno ad un pilastro dei portici e mi chiedo perchè ? Ed allora quasi nascosto dietro il pilastro, vedo  un nero, gentile e pensoso:  è Gesù !
       Anche se indaffarato a correre di quà e di là, riesco a fermare Don G. : “lo sa che è venuto Gesù”.  Resta un poco interdetto : “anche lui ? che onore : presentamelo !”  Glielo indico e vedo che parlano animatamente.    Don G. , agitato, in qualche momento alza la voce e si sente qualche sua frase : .....”ma non sa che l’ho fatto anche per Lei e sua madre” .... “la gente ha bisogno di far festa .....così entrera’ anche in Chiesa ....”...... “la tavola unisce “ . Gesù tace. Alla fine, scuro in volto, dice  solo  : “Illumina le menti e scalda i cuori, bianchi e neri” .  Don G. capisce e risponde : “mi perdoni, non lo farò più”. 
       E’ stata solo una mia visione:  in realtà dopo la processione, probabilmente Don G. andrà a cena con tutti gli altri e si berrà e canterà fino a tarda notte,  come è  normale che sia !  Si penserà anche all’illuminata dell’anno prossimo, e tu, rassegnata, dormi in pace anima mia !


      ANTONIO SARTORIS

                                                    FISCHIO NO cinque volte

Cuneo li 7 Luglio 2016


(Rifiutato dai giornali locali CUNEO 7 e pagina cuneese de LA STAMPA)



INTRODUZIONE A IL FISCHIETTO (premesse)


INTRODUZIONE

         E’ una strana storia quella del “fischio” come strumento di manifestazione  di un pensiero.  Talora manifestazione di dissenso estremo, e talaltra di consenso entusiasta. Secondo le circostanze serve anche per richiamare l’attenzione, ordinare ai cani, contestare una contravvenzione. Tralascio  questi ultimi usi.  Mi interessa capire perché nella mia città (Cuneo) non si fischia né per il bene né per il male.  Probabilmente a formare il carattere dei cuneesi la tolleranza che hanno dimostrato verso i costumi ed anche le prepotenze dei loro occupanti della storia, gli Angiò , i francesi, i Savoia ed in ultimo i fascisti ed i tedeschi (sulla natura popolare della Resistenza c’è ancora molto da discutere) unita all’insegnamento salvifico e consolatorio della religione cattolica, nel tempo si è trasformata in indifferenza.  Del resto sta nella natura del contadino (quale è sostanzialmente il cuneese) l’individualismo la prudenza, la diffidenza, atteggiamenti che all’esterno si manifestano come riserbo, freddezza, indifferenza.  A questi atteggiamenti si aggiungono ingegnosità,  impegno, testardaggine, e frugalità molto vicino all’avarizia. Quest’ultime, manifestate in determinate circostanze,  sono peraltro doti da lodarsi.
         Forse è per ciò che a Cuneo si applaude (poco) e non si fischia mai né per consenso e tanto meno per dissenso: sembra che ai cuneesi vada bene tutto.  La conseguenza politica di questi atteggiamenti è il moderatismo.  Lo si è visto chiaramente subito dopo la liberazione (25 Aprile 1945)   quando i partigiani portatori, chi più chi meno,  di un vento di rinnovamento politico dovettero constatare fin dalla prima prova elettorale la straordinaria affermazione del movimento conservatore della D.C. e la sconfitta del movimento riformatore del partito d’azione e soprattutto dei partiti di sinistra (P.S.I. e P.C.I.). Anche con la caduta della D.C. si è andati avanti così,  fino ad oggi.
         Poiché mi considero uomo di cultura ritengo, come Eugenio Garin, che “fare cultura è sempre una battaglia morale e politica” Egli ci ricorda che “” non si può combattere, per riprendere l’immagine di Omero, dall’alto delle mura . Bisogna discendere in campo, schierarsi dinanzi alle “ Porte schee” “” .
         Poiché non posso fare altro che questa mia rubrica,  io discendo nella realtà e fischio con  fischi di approvazione FISCHI SI e di disapprovazione FISCHI NO.   Chi non li vuole sentire non apra  IL FISCHIETTO di

                                                                          
 ANTONIO SARTORIS
                                                                                                                     Cuneo 26 Luglio 2016