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venerdì 23 settembre 2016

PROVENZALI NOSTRANI

         Faccio seguito a quanto ho scritto a proposito del libro "Settecento anni di rivolte occitane" per confermare che lo stesso è stato presentato - come era stato programmato - nel teatro M.G. Ghedini di Villa Torre Acceglio (sede estiva della Fondazione Casa Delfino) la sera di giovedì 15 Sett. 2016.
 Nonostante l'impegno dei giovani organizzatori (fra cui spiccava il sempre generoso, d'animo e di mente,  il cuneese Guido Manteli) nonostante una gustosissima merenda sinoira (gratis) non c'era molta gente.   Per me la cosa è apparsa incredibile perchè di tutti coloro che in provincia di Cuneo si professano filo-provenzali,  parlano la lingua d'oc pretendono le indicazioni dei luoghi in doppia lingua (come i tedeschi del sud-Tirolo)  e ballano la courenta, non ce n'era uno.   Ho cercato di farmene una ragione e sono giunto alla conclusione che l'aspetto politico delle rivolte occitano/provenzali, di cui il libro presentato era chiaramente intriso,  alle tante grandi e piccole organizzazioni se-dicenti provenzali,  non importava nulla.  La giustificazione della loro esistenza, sostenuta anche da un notevole successo popolare ed istituzionale (vedi la Famiglia Arneodo di Santo Lucio di Comboscuro) si è manifestata sopratutto nella cura dell'aspetto folkloristico (musiche, canti, balli, costumi). Il tentativo culturale di formare un vocabolario della lingua provenzale è miseramente fallito anzi ha avuto anche uno strascico giudiziario.  Contro questa mancanza di sensibilità politica per le nobili battaglie che ancora oggi le vere popolazioni occitane combattono per sostenere la loro autonomia nella tutela delle loro terre (vedi il problema della TAV)  e delle loro tradizioni io                                                                                                                 FISCHIO 4 VOLTE NEGATIVO

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