E' l'una di notte di lunedì 24 ott. 2016 e sono appena tornato a casa dopo aver assistito al primo spettacolo della stagione teatrale al Teatro Toselli di Cuneo. E' stato rappresentato il testo "Qualcuno volò sul nido del cuculo" che è la riduzione teatrale della sceneggiatura di un famoso film degli anni settanta premiato in America da 5 Oscar anche per la strepitosa interpretazione di Jack Nicholson e giunto nelle nostre sale cinematografice con lo stesso titolo dello spettacolo messo in scena, con talento registico, da Alessandro Gassman. La vicenda si svolge in un ospedale psichiatrico dominato da una suora-infermiera sadica come una sorvegliante di un lager nazista e tutte soperchierie e violenze che i malati psichiatrici ivi subiscono si svolgono sotto la protezione (si fa per dire) di una statua dell' "Immacolata concezione" con tanto di corona illuminata in testa. Rappresentare cosa poteva avvenire (con tanto di elettroscok e lobotomie) anche in un manicomio italiano prima delle leggi Basaglia fa inorridire. Se poi ci aggiungete il suicidio praticato da un personaggio, la lobotomia che incretinisce un altro e quindi l'eutanasia praticata sull'infelice da un altro ancora, ed infine la Madonna (simbolo di una divinità sorda ed inerte davanti al dolore umano) che viene fatta volare giù da una finestra, mi consentirete di stupirmi ma anche di rallegrarmi, che questo volo sia avvenuto su un nido silente e un po' bigotto come Cuneo. Molti gli applausi ed ho anche sentito un fischio, penso proprio di approvazione.
ANCH'IO FISCHIO SI' OTTO VOLTE
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