Avete presente una bella litigata
in famiglia . E’ quella che abbiamo visto nell’ultimo spettacolo della
stagione teatrale del Toselli di Cuneo in “4 5 6” scritto e diretto da Mattia
Torre. Per un ora e un quarto
circa moglie, marito e cognato, si urlano addosso l’uno dell’altro, ingiurie,
minacce, talora con urla beluine.
E non si capisce neanche perchè litighino così furiosamente, giacche il
loro linguaggio (un misto di napoletano, sardo e latino) è quasi del tutto incomprensibile .
Litigano ed urlano ed alla fine si ammazzano per andare ad occupare tre loculi
vicini: i numeri “4-5-6” del cimitero. Tutto qui, perchè questo vorrebbe essere un apologo a dimostrare che “
l’Italia non è un paese ma una convenzione ...che non avendo un unità cultuale,
morale , politica – come recita il programma di sala – l’Italia rappresenti
oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri:
per precarietà, incertezza, diffidenza e paura, per mancanza di comuni
aspirazioni”.
Nobile
intento che mi ha ricordato quello
del film di Fellini “ Prova
d’orchestra” dove il caos della società italiana era rappresentato dal caos
dell’orchestra senza direttore. Ma
là il tragico finale era
rappresentato da un enorme sfera che ondeggiando su e giù abbatteva tutto e
tutti,
in
456 il comune tragico destino
umano era rappresentato da un pendulo ondeggiante salame. Anche solo da ciò capirete che se il tema era simile
a quello felliniano il tono del
discorso che ci ha proposto Mattia
Torre non era certo tragico, come
avrebbe meritato, ma addirittura
comico. In questo pasticcio si sono dibattuti al meglio gli interpreti: Massimo De Lorenzo,
Cristina Pellegrino, Carlo de Ruggieri e Michele Nani che il pubblico ha
giustamente applaudito. A.S.
FISCHIO
NEGATIVAMENTE 5 (cinque ) VOLTE