Per descrivere lo spettacolo dal
titolo Macbettu di Alessandro
Serra, tratto dal Macbeth di William Shakespeare , e rappresentato al teatro
Toselli di Cuneo domenica 25 Marzo 2018, mi avvalgo del programma di sala che
puntualmente e lodevolmente viene
redatto e distribuito per ogni spettacolo della civica stagione teatrale
2017-18.
Ivi sta scritto: ” Il Macbeth di
Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabbettiana,
interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico
tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti dai campanacci e antichi strumenti, le pelli degli
animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza
con Dioniso e nel contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei
canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura
domate dall’uomo. Ma sopratutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra
il capolavoro shakesperiano ed i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua
sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano
rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato
dai corpi degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre, terra,
ferro, sangue , positure di guerrero, residui di antiche civiltà nuragiche.
Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi
li riceve “.
Per me è stato
proprio così : non ho capito una parola del testo recitato nell’oscuro
dialetto sardo e non l’ho potuto leggere nella traduzione in lingua italiana
effettuato da un visore posto in posizione illeggibile dal mio posto in platea,
ma sono stato coinvolto dal principio alla fine nella tragica violenta,
umanissima storia di Macbettu: ambizione e colpa nel contesto di un regicidio, dell' esercizio della violenza e del soprannaturale.
Ciò per merito indiscusso dell’ideatore e regista
dello spettacolo, Alessandro Serra, che ha pure curato, scene, luci e
costumi. Egli ha saputo avvalersi
di attori locali di cui non conosco l’origine (se professionisti o dilettanti)
ma in ogni caso tutti bravissimi : Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo
Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carromni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu,
Felice Montervino.
Lo spettacolo è stato premiato e meritoriamente gira
il mondo (dopo Cuneo mi è stato detto che andrà a Bogotà in Colombia) perché sa
usare un linguaggio che tutti i popoli e dai tempi primordiali hanno sempre
usato : quello dei gesti e dei suoni .
Cosa hanno voluto dirci i sardi di Macbettu l’abbiamo
ammirato e ci ha commosso come hanno dimostrato i grandi applausi e le ripetute
chiamate al proscenio. A.S.
FISCHIO POSITIVAMENTE 9 (NOVE) VOLTE
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