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sabato 30 luglio 2016

E LE FIACCOLE DELLA "LIBERAZIONE" ? (evento politico)


         
          Già sono stato amaramente deluso quando, partecipando alla  veglia partigiana della vigilia della festa di Liberazione, non ho più visto le tradizionali fiaccole. Ma sono oggi indignato nell’apprendere da LA STAMPA di stamattina (domenica 25 aprile 2016) che “quest’anno il Comune ha deciso di non accendere le tradizionali fiaccole”.   
       Non si dice il motivo di una decisione così assurda tale da non giustificare il ringraziamento della voce dell’Anpi al “caro sindaco Borgna”,  ma sta di fatto che la rinuncia al  rito simbolico delle “fiamme del ricordo” mi persuade ancora una volta di più che la spiritualità cuneese è in netta perdita nei confronti della sua crescente apatia.


FISCHIO NO dieci volte
                                                                                                             ANTONIO SARTORIS
                                                             



(Pubblicato – in parte – da LA STAMPA ed. Cuneo)  


AUDITORIUM DI SAN FRANCESCO, OPERATORE LIRICO (musica)




Debbo ammettere che ho sempre avuto una certa diffidenza nei confronti dell’esecuzione delle opere liriche in provincia. Cantanti esordienti o sfiatati, scenografie penose, in genere niente regie, orchestre e cori raccogliticci. Insomma agli  appassionati della  lirica (e ce e sono tanti in provincia) molto meglio pagarsi un pulman o prendere il treno per andare al Regio di Torino o al Carlo Felice di Genova o alla Scala di Milano,  che quelli sì che sono teatri d’Opera. 
Invece, sorpresa! a Cuneo è stata rappresentata la Tosca in S. Francesco la nota ex chiesa medioevale splendidamente restaurata, e bisogna riconoscere che il suo apporto ha reso possibile una rappresentazione lirica veramente dignitosa anzi, direi di più, una rappresentazione innovativa di un capolavoro la cui prima esecuzione risale al 14 genn. 1900 e rappresentata continuamente in tutto il mondo.  A Cuneo la discussa acustica naturale e non corretta di una chiesa di grandi proporzioni, dalle alte volte,  ha smaltato i suoni dell’orchestra senza impastarli,  esaltato la potenza vocale dei cantanti (specie  del tenore) anche se non se n’è capita una parola (cosa abbastanza consueta con la parola cantata), ha consentito una regia sobria, anche nelle luci, peraltro sorretta dalla maestosità di San Francesco. Il risultato – con la partecipazione di S. Francesco - è stato uno spettacolo che ha premiato gli organizzatori ha soddisfatto il numeroso pubblico, giustamente prodigo di applausi, ed in parte ha smentito la mia diffidenza.
                                           
ANTONIO SARTORIS (Melos)
                                          (FISCHIO SI’ sette volte) 

Cuneo 8 Gennaio 2016

(Pubblicato nella rubrica “Lettere dei lettori” della edizione cuneese de LA STAMPA”
                         


L'OMBRA DELL'ILLUMINATA (evento)

       
     L'OMBRA DELL'ILLUMINATA

          A  Via Roma glielo avevano promesso papà Federico Borgna e mamma Alessandro Spedale : “quando avremo i soldi Ti faremo una grande festa”.
        Ed i soldi finalmente arrivarono  da quello zio che era emigrato a Bruxelles tanti anni fa e non tutti ne parlavano bene.  Ed allora sì che papà e mamma si diedero da fare . Per prima cosa per Via Roma un  bel vestito nuovo, il più bello possibile alla loro bambina finora in verità un po’ trascurata .   E’ ringiovanita dissero tutti e quanto è bella.  Ricominciarono a frequentarla: i proprietari di bar ed alberghi a donarle  dehors sempre più grandi (in verità non tutti  eleganti come Lei meritava)  e la gente veniva a vederla. Si accorsero che sul suo viso restaurato apparivano strutture e colori nuovi da seconda giovinezza.   Le tolsero di torno le automobili e gli autobus come si cacciano con il flit  le mosche ed i mosconi.   Poi venne il solito consigliere di famiglia a suggerire io faccio la mia festa perchè non la facciamo insieme  anche alla Vostra  dedicata a Via Roma ? E così fu fatto .  
         I cuneesi sono tranquilli e modesti ma quando si mettono in testa di far qualcosa  lo fanno alla grande.  Vi ricordate la festa per il giro di Francia o il concerto  per Finardi, o come si chiamava ?    I soldi, tanti soldi  ? ma per queste cose i soldi si trovano sempre : c’è la nonna fondatrice che con i risparmi  dei nostri vecchi  vede e provvede.
       Cosa fare per far festa?  Non so chi sia che ebbe l’idea ma certamente era uno che aveva visto, magari in video, Piedigrotta o le feste del meridione intorno alle statue religiose omaggiate di biglietti  di banca. Così nella bella platea della primigenia piazza quale era ed è tornata ad essere Via Roma è stato costruito un grande castello illuminato dove possa arrivare e essere onorata una pia castellana. E perchè la festa sia festa si mangerà e si berrà come sempre , e così sia. E' stata "L'ILLUMINATA".
       Finalmente venne il gran giorno: i cuneesi erano stati avvisati da settimane  e tutti, o quasi tutti erano nella grande piazza insieme a non pochi cittadini delle città vicine, quando il grande castello si accese e tutti rimasero a bocca aperta !
       Ma  dietro le mura del castello nascosta ed invisibile come si racconta lo fossero i cuneesi chiusi nella cantine quando veniva il re perchè  con il loro gozzo erano impresentabili, si sentiva  una voce, una voce giovanile ma  soffocata che diceva : “ Anche se non mi vedete Via Roma sono io ! “      

Cuneo, luglio 2015 

               ANTONIO SARTORIS 
                                                       
    (FISCHIO NO - tre volte)


(pubblicata dalla pagina cuneese de LA STAMPA Luglio 2015 )



martedì 26 luglio 2016

L'ILLUMINATA SENZA "LUMI" (evento)


  L' ILLUMINATA SENZA "LUMI"

Scorrendo il vasto programma di “Cuneo Illuminata 2016” (la seconda edizione) quasi non trovavo l’indicazione della “processione della Madonna del Carmine”.  Invece ecco qui l’annuncio : “Venerdì 15 Luglio alle 20,30 dalle 18 alle 24 in piazza Foro Boario – Illuminata Street Food “ (cioè si mangia e si beve) e “alle 20,30 solenne processione della Madonna del Carmine etc.etc.”. Ecco la nuova formula del fantasioso e attivissimo Don G. : far festa per alcune notti con migliaia e migliaia di persone in strada con Via Roma illuminata a giorno, e poi coinvolgere la città in una classica processione cattolica fatta di salmodianti confraternite, statue mobili, ed anche rustici flabelli, il tutto con la banda in testa e le Autorità in parata come ancora s’usa sopratutto al sud, alla faccia della laicità dello Stato. Meno male che ci sarà  risparmiato l’inchino mafioso, per quanto, anche a Cuneo e da tempo, tutto quel che conta è inchinato .         Tutt’intorno a questo evento sacro, prima e dopo, una miriade di eventi festaioli tutti allo scopo di intrattenimento.  E bravo Don. G. : un bel misto di sacro e profano,  perchè , quello che conta,  è attirare  a Cuneo tanta gente.
       Cuneo fuori si illuminerà di lampadine, ma dentro alla gente, oltre allo stupore, cosa rimarrà ? Dove sono i veri lumi della coscienza e dell’intelligenza ?   “Sapere aude” (diceva Kant) cioè “osa sapere”.   La processione quindi si farà e tutti i salmi finiranno nella gloria della tavola, e chi potrà pagare mangerà,  nella strada .
       Una tavolata lunga come tutta Via Roma, centinaia e centinaia di coperti, impegnati tutti i ristoranti di Cuneo: bisogna  accontentare tutti.  Da un’ altra parte i giovani a stordirsi con la birra e con il tum tum della musica rock. 
       A questo punto distolgo gli occhi da questo pandemonio senza senso ed ho una visione .
        Vedo tanti bambini festanti intorno ad un pilastro dei portici e mi chiedo perchè ? Ed allora quasi nascosto dietro il pilastro, vedo  un nero, gentile e pensoso:  è Gesù !
       Anche se indaffarato a correre di quà e di là, riesco a fermare Don G. : “lo sa che è venuto Gesù”.  Resta un poco interdetto : “anche lui ? che onore : presentamelo !”  Glielo indico e vedo che parlano animatamente.    Don G. , agitato, in qualche momento alza la voce e si sente qualche sua frase : .....”ma non sa che l’ho fatto anche per Lei e sua madre” .... “la gente ha bisogno di far festa .....così entrera’ anche in Chiesa ....”...... “la tavola unisce “ . Gesù tace. Alla fine, scuro in volto, dice  solo  : “Illumina le menti e scalda i cuori, bianchi e neri” .  Don G. capisce e risponde : “mi perdoni, non lo farò più”. 
       E’ stata solo una mia visione:  in realtà dopo la processione, probabilmente Don G. andrà a cena con tutti gli altri e si berrà e canterà fino a tarda notte,  come è  normale che sia !  Si penserà anche all’illuminata dell’anno prossimo, e tu, rassegnata, dormi in pace anima mia !


      ANTONIO SARTORIS

                                                    FISCHIO NO cinque volte

Cuneo li 7 Luglio 2016


(Rifiutato dai giornali locali CUNEO 7 e pagina cuneese de LA STAMPA)



INTRODUZIONE A IL FISCHIETTO (premesse)


INTRODUZIONE

         E’ una strana storia quella del “fischio” come strumento di manifestazione  di un pensiero.  Talora manifestazione di dissenso estremo, e talaltra di consenso entusiasta. Secondo le circostanze serve anche per richiamare l’attenzione, ordinare ai cani, contestare una contravvenzione. Tralascio  questi ultimi usi.  Mi interessa capire perché nella mia città (Cuneo) non si fischia né per il bene né per il male.  Probabilmente a formare il carattere dei cuneesi la tolleranza che hanno dimostrato verso i costumi ed anche le prepotenze dei loro occupanti della storia, gli Angiò , i francesi, i Savoia ed in ultimo i fascisti ed i tedeschi (sulla natura popolare della Resistenza c’è ancora molto da discutere) unita all’insegnamento salvifico e consolatorio della religione cattolica, nel tempo si è trasformata in indifferenza.  Del resto sta nella natura del contadino (quale è sostanzialmente il cuneese) l’individualismo la prudenza, la diffidenza, atteggiamenti che all’esterno si manifestano come riserbo, freddezza, indifferenza.  A questi atteggiamenti si aggiungono ingegnosità,  impegno, testardaggine, e frugalità molto vicino all’avarizia. Quest’ultime, manifestate in determinate circostanze,  sono peraltro doti da lodarsi.
         Forse è per ciò che a Cuneo si applaude (poco) e non si fischia mai né per consenso e tanto meno per dissenso: sembra che ai cuneesi vada bene tutto.  La conseguenza politica di questi atteggiamenti è il moderatismo.  Lo si è visto chiaramente subito dopo la liberazione (25 Aprile 1945)   quando i partigiani portatori, chi più chi meno,  di un vento di rinnovamento politico dovettero constatare fin dalla prima prova elettorale la straordinaria affermazione del movimento conservatore della D.C. e la sconfitta del movimento riformatore del partito d’azione e soprattutto dei partiti di sinistra (P.S.I. e P.C.I.). Anche con la caduta della D.C. si è andati avanti così,  fino ad oggi.
         Poiché mi considero uomo di cultura ritengo, come Eugenio Garin, che “fare cultura è sempre una battaglia morale e politica” Egli ci ricorda che “” non si può combattere, per riprendere l’immagine di Omero, dall’alto delle mura . Bisogna discendere in campo, schierarsi dinanzi alle “ Porte schee” “” .
         Poiché non posso fare altro che questa mia rubrica,  io discendo nella realtà e fischio con  fischi di approvazione FISCHI SI e di disapprovazione FISCHI NO.   Chi non li vuole sentire non apra  IL FISCHIETTO di

                                                                          
 ANTONIO SARTORIS
                                                                                                                     Cuneo 26 Luglio 2016