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venerdì 21 dicembre 2018

GEPPETTO E GEPPETTO al Teatro Toselli


         
GEPPETTO

         Spiega  il programma di sala: ““ La storia racconta di Tony e Luca, Si amano, sono una coppa, sonouna famiglia felice. Tony vuole diventar padre. Luca vuole aspettare: si decidono. Vola in Canada e come GEPPETTO, il primo papà single della storia di tute le storie, “fabbricano, “creano” Matteo, il loro figlio…. Lo spettacolo racconta ladifficotà di essere figl di gay, ma anche di essere di essere padri di figli “normali”- “”
Lo spettacolo GEPPETTO E GEPPETTO presentato dal Teatro Stabile di Genova al TeatroToselli Martedì 18 Dic. 2018 ,scritto e diretto da Tindaro Granata. Recitato benissimo dagli attori Alessia Bellotto, Angelo di Genio, Tindaro Granata, Carla Guasconi, Pierluigi Pasino, Lucia Rea e Roberto Rosignoli,   ruota intorno alla arrabbiata affermazione del figlio rivolta ad uno dei suoi padri: “non  sono io che ho voluto nascere, l’hai voluto tu”.  Si tratta di un figlio nato da una inseminazione artificiale voluta da due amici gay per avere anche loro la presunta felicità di una paternità.  Così impostata la nascita  e la conseguente attribuzione paterna del nascituro ai due padri uno dei quali  donatore  del seme con l’esclusione della madre che l’ha maturato nel suo utero,  spiega tutte le tensioni tra il bimbo amato e coccolato ma che cresciuto sviluppa una sua personalità autonoma con le normali crisi personali aggravate dal suo stato di figlio di due padri maschi.   Il testo pone una serie di domande alla moderna scienza genetica relative alla vita di tante copie gay (creare figli, adottarli o astenersi)  I realtà queste domande anche prima dell’introduzione di questi mezzi scientifici si presentavano alla valutazione delle normali coppie  genitoriali. Metter al mondo nuove creature (quando non è un infortunio ma un atto voluto )  è un gesto di amore o di egoismo ?   Quale materialista  penso che non sia nell’uno nell’altro, ma sia imposto dalla natura umana che nella sessualità ha lo strumento adatta a perpetuare la specie.   I problemi esistenziali tra genitori e figli nascono dopo e sono addebitabili alla costruzione culturale di entrambi, alla circostanze di vita in cui vengono, tante volte inconsapevolmente, a  trovarsi, e vanno affrontati con pazienza e saggezza.    Questo mi ha fatto pensare Geppetto e Geppetto e spero lo sia stato anche per il pubblico cuneese che ha applaudito convintamente e calorosamente.

                                                     FISCHIO POSITIVO 8 (VOLTE)   A.S.    

PESADILLA (?) al Teatro Toselli


            Non sono per niente d’accordo con il Prof. Paolo Bogo, critico istituzionale di teatro e di altre cose nel giornale la Guida,  che considera PESADILLA ( prodotto a Settimo torinese da Pirgiorgio Milano) andato in scena al Teatro Toselli il 4 Dic. 2018, “ uno spettacolo davvero notevole che ha coinvolto anche il pubblico cuneese che restato  in un assoluto (e – in apparenza – diffidente) silenzio per 55 minuti, alla fine s’è sciolto in un lungo appassionato applauso”.
             Secondo me il pubblico cuneese è stato in silenzio per la sua proverbiale educazione e riservatezza (io avrei gridato “basta!” se non mi avesse trattenuto mia moglie) e l’applauso finale non è stato ne’ lungo ne’ appassionato ma trascinato forse proprio da quello del prof. Bogo,  sorto dal fondo della platea.
Se leggiamo la sempre utile presentazione del programma di sala apprendiamo che ““Pesadilla è uno spettacolo di movimento che esce dagli schemi (quali ? n.m.), in cui la danza contemporanea è utilizzata insieme a poetiche proprie del circo contemporaneo, del teatro fisico e della comicità clownesca……"" Prosegue il programma di sala : “”Lo spettacolo racconta con affilata e grottesca ironia l’imbruttimento esistenziale di una società che si barcamena sul filo dell’isteria in un limbo sospeso fra insonnia, sonnambulismo e narcolessia. Etc. etc.”
           Forse queste erano le intenzioni dell’autore e dell’interprete (Piergiorgio Milano) ma la loro azione scenica – secondo me - non è riuscito a farle vivere sulla scena, a comunicarle al pubblico, che anche per averlo sentito dire da altri,  si è annoiato.  Questa è la pecca maggiore che addebito a Pesadilla  anche se l’aspetto scenografico (una sedia nel vuoto e due maschere solitarie) non era il meglio .  Il teatro come tutte le arti è sono un linguaggio e quindi debbono avere un contenuto da comunicare  e se il linguaggio è oscuro e la comunicazione non avviene, come nel caso di Pesadilla (incubo, angoscia ? )  io

                                             FISCHIO NEGATIVO  8 (otto) VOLTE   A.S.

PHOEBUSKARTELL al Teatro Toselli di Cuneo


PHOEBUSKARTELL  (TeatroToselli 28 Nov. 2018) è un tipico esempio di teatro politico  che racconta la formazione di un cartello protezionistico tra varie imprese produttrici di lampadine elettriche  per difendere i prezzi dei loro prodotti da ogni possibile concorrenza e quindi ottenere dalla loro attività i maggiori utili possibili.  I temi del consumismo più spietato, dello sfruttamento del lavoro operaio, del cinismo morale ed anche della stupidità e miopia di un certo tipo di capitalismo sono il contenuto dello spettacolo , diretto da Michele Segreto  del SERVOMUTO TEATRO, e recitato da una  capace compagnia  composta da , Gabriele Genovese Giancarlo Latina, Michele Mariniello, Marco Rizzo, Matteo Vignati e Alfonso De Vreese.
 “Il risultato – conclude il programma di sala – è uno spettacolo dalle tinte brechtiane  (le musiche di accompagnamento sono quelle di Kurt Weil, cioè del compositore preferito da Brecht n.m.) che mescola realtà e finzione per stimolare con la sua satira una riflessione sulla economia di ieri e di oggi” . Ma è proprio l’ icasticità e la forza polemica del linguaggio  di Brecht che manca a Phoebuskartell di cui tuttavia il generoso pubblico cuneese ha applaudito le buone intenzioni ideologiche  del testo e la buona volontà degli interpreti.          A.S.

                                             FISCHIO POSITIVO  7 (sette) VOLTE   

giovedì 20 dicembre 2018

SCRITTORI IN CITTA' - Cuneo 2018


       Anche quest’anno –ed è il ventesimo – si è svolto a Cuneo il ciclo di incontri, laboratori e spettacoli che porta il nome di SCRITTORI IN CITTA’.  Come sempre (quest’anno forse anche di più) la partecipazione del pubblico cuneese e della provincia è stata massiccia. I posti nelle varie sedi dove erano stati predisposti gli eventi sono stati presto esauriti e come al solito, pur permanendo gli “Scrittori in città’” sei giorni,  vi sono state numerose sovrapposizioni di orari degli eventi per cui anch’io come tanti altri abbiamo dovuto scegliere dove andare e chi sentire.   Il mio commento è quindi limitato solo alcuni dei tanti (specie alle scuole)  eventi proposti.
         Incominciando dagli spettacoli al Teatro Toselli ;
dirò che il lungo monologo di Vittorio SGARBI mi è sembrato un guazzabuglio dove ha mischiato Cuneo e Ferrara, sua sorella editrice de “la nave di Teseo” e l’editoria italiana,  Berlusconi , Hans Klemer e i 5 stelle. Dopo una buona mezzora del suo fluente parlare ci ha fatto vedere belle immagini tratte del suo libro “Dal futurismo al vuoto” che però del futurismo avevano ben poco e sul “vuoto”, come evidentemente Sgarbi considerava l’arte contemporanea,  solo totale assenza e silenzio. .
                                                         FISCHIO INCERTO 5 volte

Di altra consistenza la performance di Beppe SAVERGNINI  che presentando il suo libro “Italiani si rimane” ha alternato suoi pungenti interventi  di attualità politica  con piacevoli brani musicali .  Una serata  condotta con quella  cultura e signorilità  che gli è propria
                                                       FISCHIO POSITIVO  8 VOLTE

La sera dopo (Venerdi 16 Nov.) veramente mi aspettavo di più da Marco MALVALDI  che presentando il suo libro “La misura dell’uomo”  accompagnato dal bravissimo pianista Carlo Pernigotti voleva raccontare come sia  possibile usare il linguaggio della musica per scherzare, per muovere al riso.  L’intenzione era buona meno la dimostrazione.
                                                         FISCHIO POSITIVO 5 VOLTE

         Delle presentazioni dei libri proposti in vendita ho poi piluccato qua e là.
Ho ascoltato Umberto GALIMBERTI che nel suo monumentale  Nuovo dizionario di psicologia  ha dispiegato tutta la sua saggezza e capacità comunicativa nel ricostruire un mondo di pensieri problematici: quello della psicologia.                         FISCHIO POSITIVO  8 VOLTE

Ho ascoltato la piacevole ironia e lo scetticismo della grande memoria storica di Filippo CECCARELLI (Invano ) e il sano realismo del direttore del Corriere della sera, Luciano FONTANA (Un paese senza leader) con conclusioni un po’ deprimenti : è la politica bellezza !
                                                    FISCHIO POSITIVO 8 VOLTE

Ho ascoltato Luciano CANFORA  (Per una storia delle biblioteche)  maestro sommo di una cultura, specialistica e generale,  e comunicatore affascinante-
Ho cercato di coinvolgerlo, lui intellettuale impegnato, a dare un giudizio sulla attuale fase politica italiana: non ha risposto !
                                                     FISCHIO POSITIVO 8 VOLTE

Ho ascoltato la simpaticissima e affascinante conversatrice Michela MURGIA (Istruzioni per diventare fascisti)  le esperienze concrete di Paolo BERIZZI (Nazitalia)  tutti impegnati  allo “smontaggio” parola per parola, fatto per fatto  della risorgente ideologia  para-fascista . Per cui sono perfettamente d’accordo che a qualcuno piace nero, a noi no.
                                                     FISCHIO POSITIVO 8 VOLTE

Il mio breve viaggio tra gli scrittori a Cuneo si è concluso ascoltando il fluente  linguaggio  del nostro Piergiorgio ODIFREDDI  (il Dio della logica)  che proponendo 20 istantanee su Godel mi ha reso stupefatto ed ammirato, ancora una volta, per la straordinaria quantità  e qualità del suo sapere ( ne ricava per lo più un libro all’anno)  e per la chiarezza e logicità del suo pensiero nonché per la capacità di comunicarlo.
                                                     FISCHIO POSITIVO 8 VOLTE

CONCLUDENDO la mia esperienza all’interno dello straordinario evento cittadino SCRITTORI IN CITTA’  mi conferma il giudizio, che avevo già formulato considerando le precedenti edizioni, e cioè che il contenuto e le modalità di questo evento è di grande valore culturale e di conseguenza di grande apprezzamento, ma purtroppo di carattere CITTADINO. Il mio invito (anche se capisco la enorme concorrenza che vi è sul tema) è sempre quello che predicavo quando sono stato Presidente della PRO CUNEO: bisogna fare cose pro Cuneo e non solo pro Cuneesi !

                                                                               Antonio Sartoris