Pagine

martedì 23 agosto 2016

SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE (libro)



SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE


         Per fare subito un esempio su quanto dicevo su LIBRI, MOSTRE D’ARTE E CONCERTI propongo un libro che mi è stato regalato da un giovane amico mio che qualifico come “generoso ribelle”: Guido Mantelli. Il libro è di Gerard de Sède – SETTECENTO ANNI DI RIVOLTE OCCITANE – Ed. Tabor - Torino – posta@dieslibri.it - 2016 € 12,00 -.  L’Occitania (di cui fa parte la Provenza) è innanzi tutto l’area di diffusione della lingua d’oc, parlata a sud della Loira, dalle Alpi ai Pirenei e dall’Atlantico al Mediterraneo. Ma è anche il luogo di una originale civiltà che al suo apogeo, nel XII e XIII secolo, fu aggredita e sconfitta in una guerra di conquista passata alla storia come la crociata contro i catari. Da allora, per settecento anni, gli occitani non hanno mai smesso di ribellarsi e di difendere loro libertà ed identità contro il centralismo dello Stato sorretto dal potere ecclesiastico.  Le rivolte dei tuchini, dei croquants, le guerre dei camisards e delle demoiselles, le Comuni di Marsiglia e Narbonne, la sollevazione dei vignaioli del 1907, l’insurrezione del Larzac …sono solo alcuni episodi di questa  lotta misconosciuta o deliberatamente cancellata. Non sono infatti ricordo e insegnamento di questa terribile lotta  le varie espressioni folkloristiche che portano il nome di occitane o provenzali.
         Con una descrizione storica accurata, documentatissima ed insieme esposta con una scrittura scorrevole ed avvincente, l’autore Gerard de Sède  in questo libro tradotto da un collettivo di  volenterosi giovani appassionati, ha – secondo me – evidenziato  la comune ideologia che lega anche storicamente i vari movimenti di resistenza e rivolta di cui è stata testimone l’Occitania.  Questa ideologia fatta sostanzialmente di aspirazione alle libertà ed alla uguaglianza delle condizioni, e che ha ispirato chi ha combattuto contro la prepotenza del potere statuale ed ecclesiastico ed ha rivendicato - anche con la lotta armata - eguali diritti inalienabili tra i quali la vita, la libertà ed il perseguimento della felicità, mi ha convinto sulla intrinseca bontà e sul valore pedagogico di questo libro per cui concludo

FISCHIO SI' 9 VOLTE
                                                                                                                          


Cuneo 24 Agosto 2016                               Antonio Sartoris



PARLIAMO DI LIBRI, MOSTRE D'ARTE E CONCERTI (premesse)

PARLIAMO DI LIBRI,  MOSTRE D’ARTE E CONCERTI.


        Nella nostra piccola città di Cuneo si presentano molti libri: alla Libreria l’Ippogrifo di C.so Nizza, alla Fondazione Casa Delfino in C.so Nizza, n. 2, talora in altri luoghi, e soprattutto nell’evento autunnale di “Scrittori in città”.  C’è da sperare che i libri siano letti.  Ma presentare e anche leggere libri non vuol dire discuterne: non ho mai sentito in una presentazione qualcuno dire che il libro è brutto o ha questo o quel difetto . Ho cercato di farlo io presentando/discutendo di libri a Casa Delfino. Qualcosa di simile mi risulta avvenga  nelle periodiche sedute  del circolo “Lettori per passione” organizzato dalla Prof. Rosanna Tomatis che si ritrova mensilmente al caffè Beltramo di Piazza Galimberti.   a cui, di solito, non partecipo perché mi piace discutere ma non polemizzare. Vi sono poi rubriche di presentazione libri sui giornali locali: LA GUIDA, le pagine cuneesi de LA STAMPA, CUNEO 7, LA BISALTA dove il fine è soprattutto quello di pubblicizzare il libro “amico”:  si tace degli altri.

         Sulle mostre d’arte vengono fatte le debite pubblicità sui giornali e sui manifesti nonché nelle presentazioni nei cataloghi più o meno ricchi ed eleganti, tutte ovviamente positive quando non osannanti gli artisti espositori ma quella non è una vera “critica” d’arte (anche perché spesso non obiettiva ed oscura) con il risultato che una mostra vale l’altra e dopo la loro conclusione nessuno se ne ricorda  più.  La sensibilità artistica   del pubblico non viene incrementata in alcun modo.

         Sui numerosissimi concerti di varia musica si può fare lo stesso discorso. Dopo aver ascoltato tanta musica classica e non, il pubblico è veramente appassionato ad essa ?
        
         Sulle occasioni offerte da questi importanti strumenti culturali, peraltro non unici (vi è il cinema, la televisione, internet) vorrei provare  a proporre i miei motivati giudizi critici, in questa mia rubrica IL FISCHIETTO.  Anche i libri, le opere d’arte e i concerto  meritano un fischio, positivo o negativo.  Premetto che non mi voglio attribuire nessuna particolare competenza nelle materie che vado a trattare  e quindi il mio giudizio è puramente quello dell’uomo qualunque che si esprime in base alla propria cultura, alle proprie idee, al proprio gusto. Poiché questo straordinario mezzo di comunicazione consente a tutti di far conoscere il proprio pensiero, ovviamente a chi vuole conoscerlo, io lo faccio.   

A.S.