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domenica 29 gennaio 2017

PAOLO BOGO E MOZART

              
            Eccolo Paolo Bogo su La Guida del 26 genn. a lodare  lo spettacolo intitolato "Don Giovanni di W.A. Mozart" rappresentato al Teatro Toselli il 13 Gennaio  e di cui ho parlato molto negativamente in una mia precedente fischiata (dal titolo MOZART PERDONA LORO ....)  perché da me ritenuto oltraggioso per noi spettatori e soprattutto per il grande musicista salisburghese.  "Le boccacce ed i rumorini" con cui la compagnia che Bogo indica come  i pisani "Sacchi di sabbia",  ha preteso simulare  la divina musica del Don Giovanni di Mozart:  egli lo chiama "teatro di ricerca" e ne ha tratto, "di fronte a tanta intelligente follia piacere davvero  grande".  Buon pro gli faccia ma come si fa a scrivere che attraverso "boccacce e rumorini" - non canto e musica da cui è composta un'opera lirica - "si è realizzata una partitura rigorosa e ritmata ....applaudita da chiunque conosca ed ami (sic)  l'opera di Mozart" ? 
                 Conosco benissimo il Don Giovanni che ho visto e sentito al Regio di Torino come a Vienna, Berlino, Zurigo e Salisburgo anche con regie "strane"  (come si usa oggi ) e nelle innumerevoli registrazioni discografiche, ove,  pur nella diversità di interpretazione dei vari direttori (da Karajan,ad Abbado, a Muti o Barenboim) la partitura musicale era quella scritta da W.A. Mozart  ed eseguita da strumenti e canti, non da "boccacce e rumorini" od altre drolerie.  Quella proposta dai "sacchi di sale" era la loro partitura, non certamente quella di Mozart.  Sarà piaciuta a palati alla ricerca della "freschezza creativa" come quello di Paolo Bogo, ma che non è lecito stravolga un'opera d'arte. A Bogo, colto ed intelligente critico,  replico che "per chi il Don Giovanni non l'abbia già frequentato" uno spettacolo del genere non solo è "criptico" ma musicalmente spiazzante e deviante.
             Quindi nonostante  Bogo,  confermo i miei                                                                               NOVE  FISCHI NEGATIVI


martedì 24 gennaio 2017

LE SERVE di Jean GENET

             Dopo uno spettacolo-parodia (Don Giovanni di Mozart), per il mio gusto, ingiustificatamente irridente del pur ridente Wolfang Amadeus, la stagione teatrale del Toselli ha proposto Martedì 24 Genn. (questa sera)  "Les bonnes" di  Jean Genet (Parigi, 19 dicembre 1910Parigi, 15 aprile 1986). WIKIPEDIA lo desctive come  "" uno scrittore, drammaturgo e poeta francese, fra i più discussi del Novecento.   In lui la vita e l'opera d'arte si intrecciarono profondamente al punto da rendere difficile la distinzione tra episodi inventati ed esperienze realmente vissute dall'autore. Il trionfo di questo atteggiamento è l'autobiografia romanzata del Diario del ladro (1949), in cui Genet racconta la storia di un sé stesso ladro, omosessuale e "marginale" mentre vagabonda lungo l'Europa degli anni trenta"".
          Il noir realmente accaduto a cui si ispira la trama de "Le serve" è l'uccisione (in realtà simbolica)  di una padrona  da parte delle sue due sorelle cameriere ,  portate dal suo sprezzante ed offensivo comportamento all'esasperazione violenta.   Di fronte ad una recitazione "schizofrenica" delle tre bravissime attrici (Anna Bonaiuto, Vanessa Gravina e Manuela Mandracchia)   la annotazione che mi sento di proporre è la seguente.  Vi è un teatro che vive perchè propone delle idee, più o meno grandi,  che i bravi registi e i bravi attori sanno comunicare ma sono le idee che contano.  E vi è un teatro che vive perchè propone bravi registi e bravi attori  anche senza grandi idee. In termini più semplici: vi è un teatro di contenuto ed un teatro di forma. Lo spettacolo che ho visto questa sera al Toselli mi è sembrato uno spettacolo di forma, anche se di bella forma.           
                                                                  FISCHI POSITIVI 7           ANTONIO SARTORIS

lunedì 16 gennaio 2017

UN MUSICAL DI CHIARA GIORDANENGO

             Di tutt'altro spessore è stato lo spettacolo che ha inaugurato il secondo ciclo di lezioni dell’Anno Accademico dell' Università della terza età di Cuneo.
              “Libertà va cercando ch'è si cara” canti e parole per la libertà,  è il titolo dello spettacolo che l’Accademia teatrale Giovanni Toselli  ha relizzato nel Teatro Toselli di Cuneo, Lunedì 9 Gennaio.
Si è trattato di un musical all'americana formula con cui quella straordinaria artista (poetessa, attrice, regista, coreografa) che è Chiara Giordanengo è riuscita a coinvolgere tutti suoi allievi, i più esperti ed i meno esperti, in canti, balli, e recitazione.  La formula ha funzionato perchè la sincronizzazione  di una massa di suoni e movimenti è sempre di sicuro effetto.  Inoltre la forza rievocativa di testi letterari e canzoni della Resistenza ha dato dignità culturale allo spettacolo che ha avuto meritati e ripetuti  applausi del numerosissimo pubblico .    FISCHI  POSITIVI  8 VOLTE

domenica 15 gennaio 2017

MOZART PERDONA LORO ......


               Sono proprio curioso di leggere quanto scriverà (se lo scriverà) il nostro criticoGuida, Paolo Boso, su lo spettacolo (si fa per dire) presentato come "DON GIOVANNI di W.A.Mozart", la sera di sabato 15 Genn. 2017 sul palcoscenico del Toselli.
               Immaginatevi quattro piccole "balilla" e due uomini grossetti che per due ore con suoni e smorfiette di bocca pretendono di rappresentare al colto ed all'inclito la meravigliosa opera di W.A. Mozart, Don Giovanni.  Ne è venuta fuori - ovviamente a mio giudizio - una incoerenza tra la sublime musica del salisburghese su un intelligente libretto dell'italiano Da Ponte  (leggibile su uno schermo), e l'ibrido mezzo insistentemente usato e privo di efficacia comunicativa,  che non può che portare alla noia.  Arrivata la quale mi sono alzato e me ne sono andato. Non ho visto la fine ma sono sicuro che il pubblico - come sempre - ha applaudito. Non un fischio di dissenso, solo il mio, da lontano.

                                                                                           FISCHI NEGATIVI  9

martedì 3 gennaio 2017

PAOLO BOGO E CECHOV

        In tutti i numeri del settimanale diocesano de LA GUIDA di Cuneo, in fondo alla penultima pagina compare  una rubrica firmata Paolo BOGO, che mi pare sia un professore di Liceo.  Egli recensisce con molta competenza show di musicisti, attori, gente d'arte di Cuneo nonche altri spettacoli visti dal vivo o da mezzi audio visivi,  e naturalmente gli spettacoli della stagioni teatrali del Teatro Toselli di Cuneo.
         Recensendo  il quarto spettacolo della stagione 2016/17 , il testo di IVANON di Anton Cechov messo in scena dal Teatro stabile di Genova, dopo una dettagliata disamina, Bogo conclude: "il più bello spettacolo visto al Toselli nel 2016".  Condivido pienamente tale giudizio e quindi
                                                                                                        FISCHIO SI' 9 VOLTE

     Purtroppo lo spettacolo precedente sempre della stagione del Toselli intitolato  ANGELICAMENTE ANARCHICI e  ispirato a testi di Fabrizio De Andrè e Don Andrea Gallo, è stato realizzato con un monologo così privo di contenuto e recitato con voce così monotona che mi sono addormentato. Dopo poco più di un'ora mi ha svegliato la musica di un trio (mi pare) con le solite canzoni di De Andrè dall'incomprensibile testo genovese.  Ciò per un quarto d'ora e poi il pubblico è stato mandato a casa e, come al solito,  ha applaudito : io invece
                                                                                                       FISCHIO NO' 9 VOLTE

          Su questo spettacolo che di anarchico aveva ben poco,  non ho visto (o mi è sfuggita) alcuna recensione di Paolo Bogo:  la mia impressione è che forse per suo temperamento buonista o per il tono moderato del giornale ove scrive, preferisca tacere piuttosto che criticare. 
                                                                                                        E ciò è molto cuneese !