Mi dispiace e
mi scuso con i miei lettori di aver omesso la recensione degli spettacoli: a)
il Castello di Vogelod (11.12.2018) b) Sorry,Boys – Dialogo su un patto segreto
per 12 teste mozze (3.2.2019 , e d) La bisbetica domata (16.2.2019) perché – per
impegni miei – non ho potuto assistervi.
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Vi parlerò invece di tre spettacoli sempre presentati
nella stagione teatrale 2018/9 al teatro Toselli, che secondo me hanno in comune
la personalità dell’attore. Si tratta di
DON
CHISCIOTTE presentato Martedì 29
Gennaio 2019 dal Nuovo teatro diretto da
Marco Balsamo, in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana.
Tradurre in un testo teatrale in un
testo letterario è già di per se un opera ardua e non sempre riuscita (vedasi
quanto ho scritto sullo spettacolo che pretendeva di mettere in scena “il Maestro e la Margherita” di Bulkanov ) ma
quando si pretende in poco più di un’ora e mezza di sceneggiare un racconto che scritto si protrae in
millequattrocento pagine l’operazione diventa di una difficoltà da triplo salto
mortale. Ed allora che si fa ? Si cerca di rendere in gesti e parole dette la linea di pensiero
che lo scrittore ha voluto comunicare con le parole scritte. E qual è la linea di pensiero del Don Chisciotte di Cervantes (1547 – 1616)
? La fantasia ! Il suo è un romanzo cavalleresco, pastorale,
picaresco ma ciò che unisce e caratterizza
le avventure di Don Chisciotte in questi mondi, è che non sono vere . In un certo senso sono
suoi sogni ad occhi aperti e come tali ci sono stati presentati
nell’adattamento di Francesco Nicolini. Se consideriamo che – come dice Camus –
l’attore è un “ipocrita sincero” che attraverso la finzione e la menzogna
si avvicina ed avvicina gli altri ad una verità più profonda” la recitazione di Alessio Boni (Don
Chisciotte) e in particolare quella di
Serra Yilmaz (uno straordinario Sancho Panza di buon senso femminile) – per
me – sono state sufficienti a rendere la linea di pensiero del Don Chisciotte
della Mancia di Miguel de Cervantes . Cioè quella che in sintesi sta nel titolo del capolavoro di Calderon de La
Barca ( contemporaneo di Cervantes) “La
vita è un sogno”. La vita di Don
Chisciotte è stata inventata da Cervantes nel segno e/o sogno degli ideali
della gioventù e come tale è eterna.
Intelligenti e funzionali la scenografia e le luci.
Come quasi sempre, calorosi gli applausi con ripetute chiamate alla ribalta
FISCHIO POSIVAMENTE 7
(sette) VOLTE
Invece di forte, drammatico, realismo il testo e la recitazione di Davide Enia. Un monologo (con musiche di sfondo) L’ABISSO
in scena al nostro Teatro Toselli Sabato 2 Marzo 2019.
Qui
l’attore era anche l’autore del testo recitato tratto da “Appunti per un
naufragio” (libro pubblicato da Sellerio) dove si raccontano le sue profonde
drammatiche esperienze vissute a Lampedusa di una di quelle barche della
sofferenza e purtroppo spesso della morte
di uomini e donne che non emigrano,
ma fuggono dalle guerre, dalla fame dalle violenze più efferate.
Senza retorica, con una pa e con la forza narrativa di
fatti che quotidianamente e purtroppo passivamente abbiamo tutti sotto gli
occhi Davide Enia ha saputo commuoverci e porci dinanzi alla
responsabilità di ognuno di noi : che
fare ? Applausi e chiamate ripetute e partecipi.
FISCHIO POSITIVAMENTE 9 (nove ) VOLTE
Altro modo di fare teatro quello proposto da Elio Germano con il monologo (con
sottofondo musicale ) LA MIA BATTAGLIA presentato
da srl. Infinito con il sostegno di artisti 7607, la sera del 14 Marzo 2019 al
Teatro Toselli.
In questo
testo la partecipazione e/o capacità
personale si unisce alla drammaticità del testo interpretato.” La mia battaglia” è infatti tratto dallo
stesso Elio Germano e da Chiara Lagani, dal nefasto libro “Mein Kampf” (La mia battaglia) attraverso
il quale, pubblicato nel 1925, Adolf Hitler espose il
suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazionalsocialista . Con concetti come “ordine” e “noi”,
prima insinuati genericamente e
poi sempre più esplicitamente ed imperiosamente Germano dimostra come con la
propaganda si può lentamente ma fortemente entrare nella testa della gente e
trasformare anche gli individui più
normali in folle deliranti e fanatiche.
La rappresentazione in teatro, cioè in uno strumento di divulgazione popolare (purtroppo
oggi con la concorrenza del cinema e della televisione, diventato un po’ di elite), di
situazioni già storicamente avvenute, ma, per tanti sintomi, attualmente
incombenti dovrebbe renderci sensibili ed attivamente attenti .
L’intento di
Germano è certamente lodevolissimo, e mi
confortano i numerosi e calorosi applausi nonché le ripetute chiamate alla
ribalta che il pubblico cuneese gli ha giustamente tributato.
FISCHIO POSITIVAMENTE 9 (nove) VOLTE
A questa
trilogia di attori protagonisti lasciatemi aggiungere la rappresentazione di COUS
COUS KLAN – drammaturgia di Gabriele Di Luca - al teatro Toselli martedì 3 Marzo 2019.
Bravi attori in un frenetico girotondo a tratti anche piacevole ma
soggetto e testo (scusate !) ..un casino!
Alla loro buona volontà …sperimentale
i consueti applausi.
IO NON FISCHIO :TACCIO