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martedì 23 aprile 2019

SEMPRE DOMENICA a fine stagione del TeatroToselli di Cuneo.

           Avete mai avuto occasione, in un bar, di porgere l'orecchio alle conversazioni che vi si svolgono.  Vi giungeranno a pezzi e bocconi, non capirete molto, ma una cosa capirete: che sono conversazioni da bar  !    Pensavo proprio di sentirmi al bar  la sera di giovedì, 11 Aprile 2019, e non al Teatro Toselli dinanzi ai sei attori della compagnia CONTROCANTO intenti - molto seriamente - a parlare del loro lavoro, delle loro supposte vicende amorose, del loro sognati viaggi avventurosi, insomma di vita vera,  ma banale : la banalità del quotidiano. 
           Rappresentare in teatro e con il teatro la vita vera è un tema ampiamente usato : si va da Terenzio a Ibsen et ultra. Ma la banalità del vivere può essere uno strumento per esprimere un pensiero non per farne una rappresentazione  di più di circa un'ora (e quindi - per fortuna - breve) .  Quando a ciò si aggiunga un parlare strettamente romanesco, a bassa voce (gli attori giovani non sanno far correre la voce, parlano a spalle girate al pubblico e quindi perchè non usano la comodissima amplificazione con i microfoni a guancia ?) la conclusione non poteva essere che la noia del quotidiano. Per me,  ma evidentemente,  non per il pubblico  che si è sbracciato in frenetici applausi, ripetute chiamate alla ribalta, e che evidentemente si è appassionato a queste chiacchiere da bar per me - ripeto - per nulla interessanti.             Per altri pare di no: de gustibus ....
Era l'ultimo spettacolo della stagione teatrale 2018/2019 del civico Teatro Toselli, una stagione con molte ombre  (soprattutto sul così detto teatro sperimentale) ma che ha comunque ha cercato - a tratti - di illuminare i melanconici giorni della cultura cuneese.

                                                                        FISCHIO NEGATIVO 5 (cinque ) VOLTE
   

martedì 9 aprile 2019

LA MORTE E LA FANCIULLA rappresentazione .al TEATRO TOSELLI DI CUNEO


“La morte e la fanciulla” è il titolo del famoso quartetto in re min. opera eseguita postuma (1826)  di Franz Schubert (1797-1828) . Il titolo proviene dall’avere l’autore usato nel 2° tempo come tema per variazioni il motivo del suo noto Lied “la Morte e la fanciulla”: Tutto il quartetto ma particolarmente questo secondo tempo è un capolavoro. E’ una dolce nenia che la Morte canta alla fanciulla per affascinarla. Per spiegarci il senso di amoroso incanto che emana da questa melodia bisogna ricordare  che “la Morte” (Tod) in tedesco è maschile, e che nella ballata che Schubert musicò, la Morte è appunto rappresentata da un cavaliere misterioso e triste .
Da questa rappresentazione musicale (musica a tema o a programma) Michele Abbondanza e Antonella Bertoni con la omonima loro Compagnia hanno tratto uno spettacolo ibrido che è stato rappresentato il 1° Aprile 2019 al nostro Teatro Toselli.   Sulle note del bellissimo quartetto di Schubert (eseguito in registrazione CD di una ignota ma ottima  formazione  quartettistica) hanno pensato di costruire dei movimenti coreografici da tre femmine (Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas e Claudia Rossi Valli) integralmente nude.  Sentendo anche alcuni commenti del pubblico dopo lo spettacolo,  bisogna riconoscere che  questo insieme di movimenti erotici  (forse più da baccanti che da amorose)  poteva tradursi in uno spettacolo di tette e culi. Invece l’accorto uso di fumi da scena, di bellissime immagini video in bianco e nero  ha reso il tutto elegante, sobrio e degno dei versi di Vuctor Hugo che mi piace citare:
“ la Morte e la Bellezza son due cose profonde
che contengono tanto di azzurro e tanto di nero,
che paiono due sorelle terribili e feconde
con uno stesso enigma ed uno stesso mistero”  
      Il pubblico, purtroppo non molto, ha capito ed apprezzato e quindi ha molto applaudito ed io anche
per cui
            FISCHIO POSITIVO 8 (otto) VOLTE