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lunedì 8 ottobre 2018

IL PIANISTA IVO POGORELICH AL TEATRO TOSELLI DI CUNEO


              Quando si parla di interpretazione c’è chi la vede come una rigida proposta di un testo musicale o letterario o in genere, artistico ma anche giuridico.  La interpretazione di una espressione scientifica non può che essere così. Ma ci sono gli artisti interpreti che pur rispettando gli intendimenti artistici degli autori ritengono di applicare nella loro comunicazione al pubblico una conoscenza complessa e personale .
Un’ interpretazione di tal fatta l’abbiamo conosciuta domenica sera 7 ottobre 2018 nel concerto del pianista  Ivo Pogorelich  che ha inaugurata la ricca stagione teatrale del Teatro Toselli di Cuneo comprendente, probabilmente per felice iniziativa del nuovo Assessore comunale alla Cultura Avv. Cristina Clerico,  anche alcuni concerti di notevole livello artistico.   Ho così scoperto, dal vivo,  Ivo Pogorelich con il suo modo di suonare brani di tre diversi stili pianistici (Mozart, Liszt, Schumann)  con frequenti ed ampie pause , quindi con un legato - secondo me -  non sempre adatto al brano eseguito. Così nell’Adagio in si minore di W.A. Mozart la scorrevolezza  e/o piacevolezza della sua musica (presente anche nelle sue ultime opere, si pensi al Flauto Magico)  io non l’ho sentita o perché Mozart era stanco e melanconico  o perché Pogorelich  è un uomo serio.  Nello Schumann degli Studi Sinfonici  la struttura dichiarata di “Variazioni su un tema” (peraltro del Barone von Fricken, tutore di Ernestine von Fricken , la Estrella del suo Carnaval op. 9), gli fa perdonare la non facile individuazione delle molte idee di vario carattere espressivo che sono tipicamente schumaniane.  Su questa base sonora  si sono cimentate le capacità interpretative (nel senso che dicevo sopra) di Pogorelich con una ricchezza di accenti,  varietà ed anche contrasto di timbri  che mi ha ricordato (chissà perché) che il grande jazz non è altro che una musica di “variazioni”.
               Ma dove Pogorelich è stato grande nel suo personale modo di interpretare un brano suonato innumerevoli volte e da tutti i grandi pianisti, scritto e suonato per la prima volta dal mitico suo autore  : Franz Listz.   Si tratta della sua famosa  Sonata in si minore . n. 178 dedicata a Schumann (anche se sua moglie Clara la riteneva “spaventevole”). In verità   è un vero monumento  musicale capace di raccontare una storia misteriosa ed emozionante. Il modo con cui Pogorelich ha raccontato questa storia (frasi e pause che richiedevano una risposta,  travolgenti cascate di note e melodie sognanti) mi ha affascinato e convinto del  suo grande  talento,  anche se non sempre sufficientemente valorizzato .
             Il pubblico composto anche da tanti giovani e meno giovani musicisti e non,  mi è apparso affascinato ed anche un po’ stordito  come lo ero io (A.S.) che pertanto  
                  APPLAUDO E FISCHIO  POSITIVO 9 (nove) VOLTE