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mercoledì 30 ottobre 2019

INIZIO DELLA STAGIONE CONCERTISTICA 2019-2020 DI "INCONTRI D' AUTORE"


          Autunno, si va ad incontrare autori.  Venerdì 25 ottobre  si è  inaugurata la civica stagione teatrale del “Toselli” e Domenica 27 ott. si è inaugurata nella sala S. Giovanni di Cuneo la rassegna “incontri d’autore” creatura di Vera Anfossi, professoressa al Liceo Artistico Ego Bianchi,  violinista, Presidente e manager della Assoc. Promocuneo.  Io c’ero ed ho partecipato alle “emozioni” del Trio Gustav… (Mahler ?)  composto da  Dario Destefano, violoncello, Francesco Comisso, Violino, e Olaf John Laneri, pianoforte. Tutti e tre questi artisti hanno delle biografie straordinarie che indicano la loro partecipazione a concerti in tutta l’Europa  come concertisti e solisti  insieme alle più prestigiose orchestre come i Berliner Symphonicher, la Filarmonica della Scala e la Orchestra Nazionale della Rai. Merita anche segnalare  la vittoria al cinquantesimo premio Busoni  di Olaf  j. Laneri nato a Catania da padre siciliano e madre svedese.
                 Da artisti siffatti non potevano che rifulgere i tre trii in programma. Quello di J. Brahms in do diesis magg, op.87 tutto pervaso di commosso affanno drammatico nell’Allegro iniziale.  Frasi e melodie piene di sentimento si spandono dal seguente Andante con moto . Originalissimo e sempre passionale lo Scherzo (presto). Pieno di festosa concitazione il finale  (Allegro giocoso).
                La partecipazione interpretativa di questo capolavoro il trio Gustav l’ha poi trasferita nel Trio elegiaco n. in sol min di S. Rachamaninov con ricorrenti ricordi di melodie russe risalenti alle origini dell’autore.  Origini spagnole (anzi basche dalla nazionalità della madre) si sentono pure in tante opere di M.Ravel come il famosissimo Bolero o l’Ora spagnola o la Sinfonia spagnola.  Anche nel suo Trio in la minore Ravel è maestro del ritmo e del colore musicale  che  nel concerto cuneese (solitamente domenicale)  i tre interpreti hanno comunicato al pubblico, magari non numerosissimo, ma certamente sensibile e partecipe con ripetuti  e calorosi applausi.  Questo pubblico il trio Gustav l’ha apprezzato,  rispondendo con il bis del tempo di presto di un quartetto di Mendelssohn.  Un bellissimo inizio di stagione per cui                                                                  FISCHIO 9 (nove)                   A.S.    

domenica 27 ottobre 2019

IL RIGORE CHE NON C'ERA al Teatro Toselli




PREMESSA - Venerdì 25 Ottobre 2019 a Teatro Toselli di Cuneo, con lo spettacolo  “Il rigore che non c’era” , si è inaugurata la civica stagione teatrale 2019/2020  (20 spettacoli).
Pur assistendovi da un posto  infelice (l’unico che sono riuscito a conquistare) cercherò di esprimere il mio personale pensiero su ogni singolo spettacolo  a cui assisterò (come ho fatto e farò per spettacoli di altro genere che avvengono, numerosi e vari,  nella nostra sottovalutata città ) e lo farò   in questa mia rubrica IL FISCHIETTO. In sintesi darò ad ognuno di detti spettacoli il mio personale voto/fischio suddividendo i fischi positivi da 1 a 6 e quelli negativi da 5 a 0.  Spero nella tolleranza dei miei pochi o tanti lettori !

IL RIGORE CHE NON C’ERA -  Lo spettacolo, come ne fa riferimento il titolo, era  incentrato  sullo sport ed in particolare sul “calcio”. Di questo ci ha prevalentemente “narrato” con i suoi bravi compagni (un attore maschio, un pianista ed una cantante) Federico Buffa qualificato – un po’eccessivamente – “il più grande storyteller  italiano”, un narratore.      Dire una storia, narrare con la voce,  è una grande arte (antica come la retorica) che è fatta appunto di voce e di dinamica corporea e soprattutto di intelligenza, ciò del sapere “intelligere”, entrare dentro il testo.
          E’ lo stesso Buffa che ha dichiarato:  l’idea, la scrittura e la regia sono di Marco Caronna .   Il testo è un racconto di personaggi ed avvenimenti soprattutto del mondo calcistico sudamericano, mondo calcistico in genere di cui confesso di sapere poco o nulla perché sinceramente non mi appassiona.    Nel testo e quindi nella narrazione/interpretazione di Buffa vi sono poi accenni alla storia di Nelson Mandela , di Billi Holliday  la cui musica/canto proposta con sensibilità dalla cantante del gruppo che (per colposa mancanza del solito programmino di sala)  non so come si chiama. Poi ancora sport con il ricordo del cestista statunitense James LeBron e poi saltando al Perù per raccontare  il genocidio del popolo Inca da parte del cattolicissimo condottiero spagnolo Francisco Pizarro. Infine finire con la luna.  Un mosaico di momenti di vita un po’ poco interessanti per uno come me (ma non per i tanti giovani spettatori informati e partecipi) e un po’ troppo slegati fra di loro e superficiali, ma riscattati dalla bravura narrativa di Francesco Buffa e dei sui compagni . Infine tengo a segnalare gli straordinari effetti di illuminazione del palco: colonne di luce come quelle non le avevo mai viste.  Gli applausi  sono stati calorosi e prolungati con ripetuti chiamate in scena .                                                                                                                                                              VOTO 8 (otto)