“La morte e la fanciulla” è il titolo del famoso
quartetto in re min. opera eseguita postuma (1826) di Franz Schubert (1797-1828) . Il titolo
proviene dall’avere l’autore usato nel 2° tempo come tema per variazioni il
motivo del suo noto Lied “la Morte e la fanciulla”: Tutto il quartetto ma
particolarmente questo secondo tempo è un capolavoro. E’ una dolce nenia che la
Morte canta alla fanciulla per affascinarla. Per spiegarci il senso di amoroso
incanto che emana da questa melodia bisogna ricordare che “la Morte” (Tod) in tedesco è maschile, e
che nella ballata che Schubert musicò, la Morte è appunto rappresentata da un
cavaliere misterioso e triste .
Da questa rappresentazione musicale (musica a tema o a
programma) Michele Abbondanza e Antonella Bertoni con la omonima loro Compagnia
hanno tratto uno spettacolo ibrido che è stato rappresentato il 1° Aprile 2019
al nostro Teatro Toselli. Sulle note
del bellissimo quartetto di Schubert (eseguito in registrazione CD di una ignota
ma ottima formazione quartettistica) hanno pensato di costruire dei
movimenti coreografici da tre femmine (Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas e
Claudia Rossi Valli) integralmente nude.
Sentendo anche alcuni commenti del pubblico dopo lo spettacolo, bisogna riconoscere che questo insieme di movimenti erotici (forse più da baccanti che da amorose) poteva tradursi in uno spettacolo di tette e
culi. Invece l’accorto uso di fumi da scena, di bellissime immagini video in
bianco e nero ha reso il tutto elegante, sobrio e degno dei versi di Vuctor Hugo che mi piace citare:
“ la Morte e la Bellezza son due cose profonde
che contengono tanto di azzurro e tanto di nero,
che paiono due sorelle terribili e feconde
con uno stesso enigma ed uno stesso mistero”
Il
pubblico, purtroppo non molto, ha capito ed apprezzato e quindi ha molto
applaudito ed io anche
per cui
FISCHIO
POSITIVO 8 (otto) VOLTE
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