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martedì 24 gennaio 2017

LE SERVE di Jean GENET

             Dopo uno spettacolo-parodia (Don Giovanni di Mozart), per il mio gusto, ingiustificatamente irridente del pur ridente Wolfang Amadeus, la stagione teatrale del Toselli ha proposto Martedì 24 Genn. (questa sera)  "Les bonnes" di  Jean Genet (Parigi, 19 dicembre 1910Parigi, 15 aprile 1986). WIKIPEDIA lo desctive come  "" uno scrittore, drammaturgo e poeta francese, fra i più discussi del Novecento.   In lui la vita e l'opera d'arte si intrecciarono profondamente al punto da rendere difficile la distinzione tra episodi inventati ed esperienze realmente vissute dall'autore. Il trionfo di questo atteggiamento è l'autobiografia romanzata del Diario del ladro (1949), in cui Genet racconta la storia di un sé stesso ladro, omosessuale e "marginale" mentre vagabonda lungo l'Europa degli anni trenta"".
          Il noir realmente accaduto a cui si ispira la trama de "Le serve" è l'uccisione (in realtà simbolica)  di una padrona  da parte delle sue due sorelle cameriere ,  portate dal suo sprezzante ed offensivo comportamento all'esasperazione violenta.   Di fronte ad una recitazione "schizofrenica" delle tre bravissime attrici (Anna Bonaiuto, Vanessa Gravina e Manuela Mandracchia)   la annotazione che mi sento di proporre è la seguente.  Vi è un teatro che vive perchè propone delle idee, più o meno grandi,  che i bravi registi e i bravi attori sanno comunicare ma sono le idee che contano.  E vi è un teatro che vive perchè propone bravi registi e bravi attori  anche senza grandi idee. In termini più semplici: vi è un teatro di contenuto ed un teatro di forma. Lo spettacolo che ho visto questa sera al Toselli mi è sembrato uno spettacolo di forma, anche se di bella forma.           
                                                                  FISCHI POSITIVI 7           ANTONIO SARTORIS

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