INTRODUZIONE
E’ una
strana storia quella del “fischio” come strumento di manifestazione di un pensiero. Talora manifestazione di dissenso estremo, e
talaltra di consenso entusiasta. Secondo le circostanze serve anche per
richiamare l’attenzione, ordinare ai cani, contestare una contravvenzione.
Tralascio questi ultimi usi. Mi interessa capire perché nella mia città
(Cuneo) non si fischia né per il bene né per il male. Probabilmente a formare il carattere dei
cuneesi la tolleranza che hanno dimostrato verso i costumi ed anche le
prepotenze dei loro occupanti della storia, gli Angiò , i francesi, i Savoia ed
in ultimo i fascisti ed i tedeschi (sulla natura popolare della Resistenza c’è
ancora molto da discutere) unita all’insegnamento salvifico e consolatorio
della religione cattolica, nel tempo si è trasformata in indifferenza. Del resto sta nella natura del contadino
(quale è sostanzialmente il cuneese) l’individualismo la prudenza, la
diffidenza, atteggiamenti che all’esterno si manifestano come riserbo,
freddezza, indifferenza. A questi
atteggiamenti si aggiungono ingegnosità, impegno, testardaggine, e frugalità molto
vicino all’avarizia. Quest’ultime, manifestate in determinate circostanze, sono peraltro doti da lodarsi.
Forse è
per ciò che a Cuneo si applaude (poco) e non si fischia mai né per consenso e
tanto meno per dissenso: sembra che ai cuneesi vada bene tutto. La conseguenza politica di questi
atteggiamenti è il moderatismo. Lo si è
visto chiaramente subito dopo la liberazione (25 Aprile 1945) quando
i partigiani portatori, chi più chi meno,
di un vento di rinnovamento politico dovettero constatare fin dalla
prima prova elettorale la straordinaria affermazione del movimento conservatore
della D.C. e la sconfitta del movimento riformatore del partito d’azione e
soprattutto dei partiti di sinistra (P.S.I. e P.C.I.). Anche con la caduta
della D.C. si è andati avanti così, fino
ad oggi.
Poiché
mi considero uomo di cultura ritengo, come Eugenio Garin, che “fare cultura è
sempre una battaglia morale e politica” Egli ci ricorda che “” non si può
combattere, per riprendere l’immagine di Omero, dall’alto delle mura . Bisogna
discendere in campo, schierarsi dinanzi alle “ Porte schee” “” .
Poiché
non posso fare altro che questa mia rubrica, io discendo nella realtà e fischio con fischi di approvazione FISCHI SI e di disapprovazione FISCHI NO. Chi non li vuole sentire non apra IL FISCHIETTO di
ANTONIO SARTORIS
Cuneo 26 Luglio 2016
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