Mi aspettavo
di più. Innanzi tutto dall’esecuzione musicale di un dichiarato “Ensemble
Berlin", musicisti dei "Berliner Philarmoniker” dove - visto dal vivo - non ho riconosciuto la fisionomia di alcun
membro della celebre orchestra tedesca che conosco bene per averla personalmente
ascoltata a Berlino, Salisburgo, Torino e quest’estate a Baden Baden. Gli
archi (violino, viola e violoncello) potrebbero essere stati nascosti tra i
molti dell’orchestra ma l’oboista (peraltro bravo) in quella celeberrima orchestra
non l’ho mai visto.
Hanno eseguito correttamente, direi scolasticamente, un quartetto di Mozart e con la soprano Elin Rombo in un annunciato “Exultate
jubilate” che non ho riconosciuto, come
brano corale famosissimo.
Poi Stefano
Belisari in arte Elio, poliedrico attore, cantante e suonatore di flauto ha
raccontato la nota favola de "Il flauto magico" un Singspiel (un'opera lirica in lingua tedesca, con testi recitati alternati
ad altri cantati) in
due atti musicato da Wolfgang
Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel
Schikaneder. Elio ha
scoperto il fascino del racconto di storie operistiche perché “la storia l’è
bela, fa piasì cuntela” (la storia è bella e fa piacere raccontarla)
e ne ha fatto oggetto di una serie di dvd
dal titolo “L’OPERA ITALIANA, trame, passioni e personaggi della
lirica, raccontati da Elio” e di spettacoli, come quello che ha presentato a
Cuneo. È una operazione di invito
all’opera che si cerca di fare anche con l’opera in provincia, su cui mi
intratterrò un’altra volta. La
differenza che mi ha molto deluso (e che ha troppo poco di invitante) sta nel fatto che, contrariamente a quanto ha fatto in modo teatralmente corretto nei suoi Dvd (con
interviste di critici e musicisti, con brani tratti da spettacolo ripresi dal
vivo), sul palco del Toselli c’era solo un Elio narrante ed i quattro suonatori con la cantante: non
uno spettacolo ma un audiolibro. Niente
immagini (facilmente riproducibili su video in grande schermo), niente commenti anche solo da parte sua. Ne
è risultato uno spettacolo breve e noiosetto, che - mi pare e
giustamente - non ha entusiasmato il pubblico cuneese che, educato come
sempre, ha battuto le mani: tiepidamente. A.S.
FISCHIO
POSITIVAMENTE e per cortesia 5 (cinque)
VOLTE
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