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mercoledì 21 marzo 2018

"CASA DI BAMBOLA" di H. Ibsen al TEATRO TOSELLI


 Ottima la scelta dell’Assessorato alla cultura del nostro Comune che nella stagione  2017/2018 del Teatro Toselli di Cuneo, dopo “Puntila ed il suo servo Matti” di Brecht  ci ha proposto un  altro classico : “ Casa di Bambola” dello scrittore norvegese Henrik Ibsen.  Questo dramma recitato in due atti, scritto nel 1879, ancora oggi viene considerato una bandiera nella storia dell’emancipazione femminile. Nora, la protagonista, insoddisfatta del rapporto con suo marito, che non sente paritario, abbandona la casa, marito e bambini,  per raggiungere la propria indipendenza e felicità. Un’opera che fece scandalo e sconvolse il pubblico del tempo, borghese e un po’ bacchettone,  ed è tuttora portatrice di valori profondi quali la coerenza e verità nei confronti di se stessi.
Ibsen in questo celebre lavoro ed in altri (Brand,Spettri, Hedda Gabler) “” mette in atto un processo di creazione che caratterizzerà l’intera sua opera: individuato un problema morale – o un nodo di problemi morali – da sottoporre a riflessione e a discussione, dà vita ad una serie di personaggi che,  senza imporre in modo predicatorio o propagandistico alcuna tesi, dispiegano di fronte al pubblico la complessità delle implicazioni di tali problemi e le conseguenze di risposte divergenti, dislocando le diverse possibilità anche all’interno di drammi diversi e rendendo così possibile una lettura intertestuale da parte dello spettatore, se non obbligatoria (perchè lascia al lettore/spettatore il lavoro di interpretazione) certo assai proficua””: così osserva Fulvio Ferrari presentando H.Ibsen  nella serie IL TEATRO (ed. Il Giornale):
La rappresentazione al Toselli di sabato 17 marzo 2018 è stata  realizzata dalla Associazione Teatrale Pistoiese . Il regista ed adattatore Roberto Valerio   ha reso il dramma di Ibsen  di una  “piacevolezza” forse non del tutta propria al tema di cui si è detto, fino a sopprimerne il tragico finale  con l’abbandono da parte di Nora di marito e due figli.  Vi è stata una bella scenata di Nora  (in cui fra l’altro lei  si strappa la parrucca come a rivelare la sua anima ferita e ribelle)  ma  alla fine la “bambola”  lascia cadere a terra  la valigia,  si toglie il cappotto che aveva indossato per andare definitivamente via dal marito e dai figli.  Così lo spettatore ben pensante, capisce  che Nora  rinuncia alla sua ribellione e riprende  il suo ruolo di madre e di moglie sottomessa.    E’ vero che fu lo stesso Ibsen che modificò questo finale in un lieto fine,  ma lo fece perchè  ciò gli fu imposto dal pubblico  dell’epoca profondamente turbato, quando non indignato dall’originario, tragico finale, ma coerente con tutto il procedere della storia. Alcune attrici si rifiutarono di pronunciare il monologo conclusivo, perchè non lo consideravano moralmente accettabile. In Italia, invece, fu la mitica Eleonora Duse tra le prime ad affrontare questo complesso personaggio, che portò in scena nel 1891, e contribuì a far conoscere Ibsen nel nostro pese.
A questa atmosfera del matrimonio falsamente felice  di Nora e di Torvald hanno dato  vita, nei rispettivi ruoli , Valentina Sperli e lo stesso regista Roberto Valerio.  Vedendo quest’ultimo eccitato e possessivo si capisce anche lo spirito della sua regia.  Invece la Sperli nel ruolo di protagonista, per contrasto,  ha mantenuto i toni sommessi e sottomessi che la parte richiedeva  creando con piccoli tocchi premonitori (i cioccolatini, le parolacce, un innocente simpatia per l’amico di casa)   le premesse dell’esplodere della sua repressa personalità causato da un errore  comportamentale, che noi diremmo  banale, ma che non lo era per la società dei tempi di Ibsen . I due protagonisti hanno avuto la collaborazione di Michele Nani, Massimo Grigò e Carlotta Viscovo, per cui questo quadro di vita ottocentesca, ma non poi tanto diversa dalla nostra,  è stato gradito dal pubblico, che ha applaudito con ripetute chiamate in scena degli attori visivamente compiaciuti di vedere il nostro Toselli illuminato e plaudente.   A.S.

FISCHIO POSITIVAMENTE  8 (otto) VOLTE         
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